La Banca Popolare di Milano ha chiuso i primi nove mesi del 2015 con un utile netto di 202 milioni, in calo del 7,8% rispetto allo stesso periodo del 2014. L’utile normalizzato, al netto soprattutto della plusvalenza da 103 milioni registrata lo scorso anno per la cessione della quota in Anima, sale del 70% a 213,9 milioni.
I proventi operativi si sono attestati a 1,19 miliardi (-0,9%), con margine di interesse a 606,8 milioni (+0,8%) e commissioni nette a 451,6 milioni (+10,9%), a fronte di oneri operativi a 707,9 milioni (-1,5%). Il rapporto cost/income è quindi sceso al 59%. Nel solo terzo trimestre l’utile è salito del 72,7% a 48 milioni.
Quanto agli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta è stata pari a 37 miliardi (+0,4% da fine 2014), mentre gli impieghi a clientela si sono attestati a 33,4 miliardi (+4,1%). Il common equity tier 1 è all’11,44% e sarebbe pari al 12,13% con l’integrale applicazione delle norme di Basilea 3.
Il titolo chiude la giornata di Borsa con un guadagno dell’1,74% a 0,849 euro per azione.