Partenza a razzo stamane dei listini asiatici. Corre in apertura Shanghai: +1,8%, ai massimi da 11 settimane, nonostante il calo dell’export ad ottobre (-6,9%). I mercati sperano in nuovi stimoli alla domanda interna, ma il rischio di un’ulteriore frenata dell’economia sembra comunque ridimensionato: mercoledì intano si terrà il Single’s Day, il giorno dedicato allo shopping dei cinesi con lo sconto su Alibaba, che nel 2014 generò un giro d’affari di 9,3 miliardi di dollari. Un nuovo record sarà una prova che la crisi del Drago si è ormai normalizzata. Le autorità intanto hanno rimosso il blocco alle Ipo, dopo quattro mesi di quarantena.
Ancor più effervescente la Borsa di Tokyo: +2,1%, in parallelo ad un nuovo calo dello yen sul dollaro (123,4). Le Borse festeggiano gli ottimi dati sull’occupazione Usa di venerdì, segnale probabilmente decisivo per la prossima svolta della politica monetaria della Fed. “L’aumento dei tassi Usa a dicembre è sicuro al 100%”. Bill Gross, guru dei mercati obbligazionari, ha certificato così nel week end gli umori del mercato. Ma, esaurito il dibattito sul se e sul quando (l’annuncio di Janet Yellen arriverà il 16 dicembre) il dibattito si sposta ora sul quanto: sarà una mossa una tantum oppure si innescherà un trend al rialzo dei tassi a lungo termine? Di qui l’attenzione ai prossimi dati, in particolare quello relativo all’andamento dei consumi Usa, in uscita venerdì.
Riflettori accesi anche sull’andamento del Pil dell’Eurozona nel terzo trimestre: si prevede +0,4% per il periodo luglio-settembre, +1,7% su base annua. Oggi intanto sarà pubblicato l’Economic Outlook dell’Ocse. Mario Draghi e Mark Carney, governatore della Boe, parleranno mercoledì a Londra all’Open Day della Bank of England. Giovedì toccherà a Janet Yellen. Sono previsti altri interventi di membri votanti della Fed: Charles Evans (Chicago), William Dudley (New York) e Dennis Lockart (Atlanta).
WARREN BUFFET, 9,4 MILIARDI DI PROFITTI GRAZIE AL KETCHUP
Gli indici di Wall Street hanno chiuso con il segno più per la sesta settimana consecutiva, dopo gli eccellenti dati sull’occupazione (271 mila nuovi occupati): L’indice S&P’s 500 avanza dello 0,7%.A trainare il rialzo sono stati soprattutto i finanziari: in evidenza JP Morgan e Bofa. Il miglior titolo è stato Goldman Sachs. Record storico per i profitti di Berkshire Hathaway: 9,43 miliardi di dollari, il doppio del 2014 (4,62 miliardi), grazie ai guadagni di Warren Buffett nell’operazione Heinz, ribattezzato l’affare del ketchup.
Il dollaro è sui massimi da maggio a 1,07. Il rendimento del Treasury Bill a 10 anni è salito di 5 punti base al 2,30%, un livello che non vedeva da aprile. Poco mossa Piazza Affari: +0,39% al termine delle ultime cinque sedute. Da inizio anno l’indice sale del 18,4%.
IN TENSIONE I BTP. GIOVEDI’ L’ASTA DEL TESORO
Al via in settimana le aste di metà mese. Stasera il Tesoro comunicherà l’ammontare dell’offerta di titoli a medio-lungo termine in programma giovedì. Mercoledì saranno collocati 6 miliardi di euro in Bot a 12 mesi contro buoni in scadenza per 6 miliardi. I rendimenti dei titoli di Stato sono saliti venerdì sull’onda del trend dell’obbligazionario Usa. Il Btp a 10 anni è salito a 1,76%, da 1,69%. Lo spread con il Bund è stabile a quota 108, perché nel frattempo è salito il rendimento anche del titolo di Stato tedesco allo 0,68%.
OGGI LA TRIMESTRALE DI POSTE ITALIANE E DI MONCLER
Nell’agenda di Piazza Affari spicca oggi la trimestrale di Poste Italiane, la prima dal debutto sul listino. Il titolo ha chiuso venerdì a 6,66 euro, una quotazione ancora inferiore a quella dell’Ipo di 6,75 euro, ma lontana da quello che finora è il minimo storico segnato il terzo giorno di quotazione a 6,41 euro. La controllata Poste Vita ha annunciato l’acquisto del 100% di Sds – System data Software, società operante nel settore della salute – per un controvalore di 20 milioni.
In programma anche la trimestrale di Moncler, protagonista fi un brillante recupero (+6.96%) nell’ultima settimana. Si terranno anche i cda di Ascopiave, Finnat, Intermobiliare, Juventus, Molmed, Premuda,Retelit, Valsoia. Oggi stacca il dividendo Danieli (0,1 le ordinarie, 0,1207 le risparmio).
RESA DEI CONTI AL CONSIGLIO VOLKSWAGEN. MARCHIONNE: GESTIONE TROPPO CENTRALIZZATA
Oggi, dopo la riunione domenicale del comitato ristretto fi Volkswagen, si terrà una riunione del consiglio di sorveglianza che potrebbe sancire, tra forti contrasti, decisioni drammatiche: aumenti di capitale e cessioni di assets, il tutto mentre sale l’ostilità del sindacato a misure di contenimento dei costi a carico dei lavoratori. A dar la misura dell’atmosfera basti la notizia della Suddeutsche Zeitung i dirigenti del gruppo hanno deciso di non recarsi più negli Stati Uniti dopo che gli inquirenti americani hanno sequestrato il passaporto ad un dirigente in visita. Oggi la casa dovrebbe annunciare un bonus per i clienti americani proprietari di una vettura diesel: 500 dollari cash più uno sconto di 750 dollari da spendere presso i concessionari.
“Dipende da cosa vendono”. Così ha risposto Sergio Marchionne alla domanda se comprerebbe parti di Volkswagen, qualora fossero in vendita. “Certo – ha aggiunto – io come Fca la Ducati non l’avrei mai comprata, e certo non ho nessun interesse per una squadra di calcio. E anche Bugatti non credo abbia aggiunto molto” al gruppo. A proposito del Dieselgate il manager ha detto: “Non c’è nessun complotto” contro la Volkswagen, “ma c’è stato un difetto tecnico nella maniera in cui la vettura è stata ingegnerizzata. Dal punto di vista industriale, questa crisi ripropone l’esigenza di condividere le scelte in modo aggregato, per evitare che si creino pressioni eccessive sulle aziende. Io non avrei fatto come loro, cioè cercare di gestire un’azienda globale con la centralizzazione delle decisioni”.
In Fca, ha rivendicato, “abbiamo una gestione molto più distribuita: la mia ingerenza c’è, viaggio molto, ma sarebbe una cavolata centralizzare tutto a Torino o Detroit. Abbiamo una condivisione di obiettivi ma la gestione operativa è decentrata”. Tutto fermo, per ora, sul fronte Gm: “Ho invitato Mary Barra a cena – ha scherzato Marchionne – ma con me non prende nemmeno un caffè”.
UNICREDIT, 12 MILA TAGLI E CESSIONI IN VISTA
Ma l’appuntamento più importante della settimana riguarda il business plan di Unicredit (+10% da inizio 2015 contro +40% di Intesa) che sarà illustrato ai mercati mercoledì pomeriggio. Il nuovo piano dovrebbe essere articolato in tre punti: risparmi sulla struttura; riorganizzazione (e possibili cessioni) delle attività in Austra e Germania; potenziamento del digital banking. Sono previsti risparmi per oltre un miliardo per lo più legato a tagli d’organico nell’odine delle 12 mila unità, concentrati soprattutto in Austria e Germania. E’ sul tavolo anche la cessione delle attività retail di Bank of Austria, il “dimagrimento” del sub holding austriaca, la vendita della consociata ucraina e del leasing in Italia. Per il Financil Times non è esclusa, se necessario, la vendita di Fineco Bank. L’obiettivo è quello di evitare un nuovo aumento di capitale, il terzo in sette anni.
Nel settore bancario, in forte ripresa venerdì, continuano a soffrire le Popolari: Banco Popolare -3,60%, Bper -3%. In settimana dovrebbe esserci il via libera definitivo ai due decreti legislativi di attuazione della direttiva europea sul bail-in delle banche.
ANSALDO STS, OGGI IL PRIMO CONSIGLIO “GIAPPONESE”
Primo consiglio oggi di Ansaldo Sts in casacca giapponese. Il vertice si riunirà a Londra, presso la sede di Hitachi Rail Europeche ha appena acquistato da Finmeccanica i controllo della società leader nel segnalamento ferroviario. Oggetto dell’incontro: l’integrazione con Hitachi e l’ingresso nel Cda di Alessandra Piccinino cooptata al posto di Barbara Poggiali, la cui indipendenza è stata contestata dai rappresentati eletti dai fondi perché dirigente di Poste Italiane.
In Borsa il titolo tratta a 9,74 euro +0,57%, ancora sopra i 9,50 euro, prezzo concordato per il passaggio del 40% dalla controllata a Hitachi, nonché prezzo dell’Opa che il gruppo giapponese lancerà, tramite la controllata Hitachi Rail Italy Investments Srl, al termine del periodo di revisione sul documento di offerta svolto da Consob.
TELECOM, LA CONSOB INDAGA. MANOVRE IN ATTESA DELL’ASSEMBLEA
Ancora alla ribalta Telecom Italia, in calo dell’8,2% nella versione ordinaria dopo il via libera alla conversione delle risparmio che hanno messo a segno venerdì un balzo del 5,4%. Le due classi di azioni dovrebbero, secondo gli analisti, essere arrivare ad un punto di equilibrio in attesa delle assemblee che devono dare il via all’operazione. Tra i possibili sviluppi dell’affaire potrebbe esserci la richiesta di Vivendi di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea del 15 dicembre con l’allargamento del Cda. Il gruppo francese, che non possiede azioni di risparmio, si è dichiarato a favore della conversione, nonostante venga ridotta in questo modo la sua quota dal 20 al 14%. Tace nel frattempo Xavier Niel, diluito dal 15% (potenziale) all’8%. La Consob ha aperto un’indagine sui movimenti delle risparmio prima della delibera di giovedì sollecitata da parte del borad.