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Sciopero nei supermercati: spesa a rischio sabato 7 novembre

I sindacati hanno proclamato uno sciopero nazionale degli addetti alle aziende aderenti a Federdistribuzione per il 7 novembre, dopo la rottura del negoziato sul Contratto Collettivo – Gruppi come Coop, Rinascente e Ikea rischiano di subire un duro colpo nel giorno di maggiore afflusso – Le sigle minacciano uno sciopero anche per il 19 dicembre

Sciopero nei supermercati: spesa a rischio sabato 7 novembre

Per i gruppi della grande distribuzione, e per molti italiani che faranno la spesa, il prossimo rischia di essere un sabato di passione. I sindacati Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Filcams Cgil, infatti, hanno indetto lo sciopero nazionale degli addetti alle aziende aderenti a Federdistribuzione, oltre che delle imprese della distribuzione cooperativa e di confesercenti, proprio per la data del 7 di novembre.

La decisione di proclamare uno sciopero arriva dopo la rottura del negoziato per la definizione di un nuovo Contratto Collettivo Nazionale di lavoro: “Dopo due anni di negoziato per la definizione di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – recita il comunicato dei sindacati -, le trattative si sono rotte a causa delle rigidità e dell’atteggiamento dilatorio mantenuti da Federdistribuzione”.

Secondo le sigle sindacali, l’associazione datoriale si sarebbe rifiutata di “prendere in considerazione la piattaforma rivendicativa presentata da Filcams, Fisascat e UILTuCS” e si sarebbe “dichiarata indisponibile ad erogare aumenti salariali, così come previsto dal recente rinnovo del CCNL Confcommercio”. La sigle sindacali, inoltre, sottolineano che il contratto collettivo dei lavoratori della GDO “è scaduto da dicembre 2013 e gli stipendi sono bloccati da allora. Finora abbiamo visto solo sacrifici”.

Molte le grandi catene coinvolte, tra cui spiccano Coop, Rinascente, Oviesse, Ikea, Carrefour, Esselunga, Lidl, Pam, Upim, Coin, Decathlon, Zara, Penny Market e Limoni, che rischiano di subire un duro colpo proprio nel giorno, il sabato, di maggiore afflusso. Se l’accordo tra le parti non dovesse essere raggiunto, inoltre, pende la minaccia di un ulteriore sciopero: il prossimo 19 dicembre, l’ultimo sabato prima delle festività natalizie.

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