Borse europee in deciso rialzo sulla scia delle parole di Mario Draghi che nella riunione del 3 dicembre la Bce riesaminerà il programma degli acquisti di titoli previsti dal Quantitative Easing e metterà in cantiere altre misure espansive nell’obiettivo di riportare l’inflazione verso il livello auspicato dalla Bce. Il Ftse Mib accelera a metà seduta a +0,82%%, meno tonico però delle altre principali piazze europee. Parigi +1,9%, Londra +1%, Francoforte +2%.
A Tokyo l’indcie Nikkei ha chiuso con guadagni del 2,1% anche in attesa della riunione della Bank of Japan del 30 ottobre. Ora i mercati guardano alle parole di Janet Yellen che riunisce il Fomc il prossimo 27-28 ottobre.
Sul fronte della deflazione, le stime della Survey of Professional Forecasters, condotta periodicamente dalla Bce tra esperti esterni all’Eurosistema indicano che il tasso di inflazione nell’Eurozona si attesterà allo 0,1% nel 2015 e all’1% nel 2016, numeri che correggono al ribasso le previsioni sul breve termine formulate nel trimestre precedente, “principalmente per riflettere l’andamento del prezzo del petrolio”.
Diversi i dati macroeconomici pubblicati in mattinata. Nell’Eurozona a 19 l’indice composito produzione Pmi è salito a ottobre a 54 punti. In Germania l’indice composito Pmi di ottobre è salito a 54,5. Sul fronte macroeconomico nel pomeriggio è atteso dagli Usa l’indice Indice Markit PMI manifatturiero di ottobre.
In Italia, ad agosto il fatturato dell’industria, al netto della stagionalità, ha registrato una diminuzione dell’1,6% rispetto a luglio, con variazioni negative sia sul mercato interno (-2,2%) sia su quello estero (-0,5%). In otto mesi il fatturato dell’industria e’ salito dell’1,4%. Sempre ad agosto l’indice destagionalizzato del valore delle vendite al dettaglio in Italia è aumentato dello 0,3% rispetto a luglio 2015. In otto mesi, il valore delle vendite segna un aumento tendenziale dello 0,7%.
Neli Usa gli utili trimestrali di Aplphabet (Google) hanno battuto le attese degli analisti, grazie alla recente spinta nel settore mobile, alla crescita di Youtube e alla decisione di tagliare le spese.
A Piazza Affari si è concluso il collocamento di Poste Italiane con una domanda pari a più di tre volte l’offerta. In vetta al Ftse Mib c’è Azimut +5%, seguita da Buzzi Unicem +3% e Fca +2,56%. La casa automobilistica beneficia dell’approvazione del nuovo contratto di lavoro negli Usa da parte dei lavoratori iscritti al sindacato Uaw e all’esercizio integrale dell’opzione acquisto sull’1% di azioni Ferrari da parte delle banche collocatrici. Acquisti anche su Telecom Italia +2,49% in vista della trimestrale di inizio novembre.
In fondo al Ftse Mib Luxottica -0,93% su cui pesa il giudizio di Morgan Stanley. Per gli analisti la società “è stata percepita come un porto sicuro contro la volatilità dei mercati specialmente in un momento di grandi rischi per altri gruppi del lusso” ma ora è sui massimi ed è difficile vedere spazio per nuovi rialzi.
Prese di beneficio su Unicredit -0,82% dopo gli acquisti sull’ipotesi di vendita delle attività retail di Bank Austria. Tra le blue chip peggiori anche altre banche, Ubi -0,7% e Bper -0,39%. Soffre anche Eni -0,39%.