La Consob chiede al Parlamento di rivedere le norme sul “bail-in”, il nuovo meccanismo di salvataggio delle banche che prevede il contributo azionisti, obbligazionisti e correntisti (ma solo per i depositi oltre i 100mila euro). Lo schema del decreto legislativo all’esame del Parlamento “si pone in contrasto con la direttiva comunitaria sugli abusi di mercato”, ha detto questa mattina il numero uno dell’ente che vigila sulla Borsa, Giuseppe Vegas, davanti alla commissione Finanze del Senato.
Il problema centrale è che, con questo provvedimento, la Consob sarebbe inizialmente all’oscuro di un’eventuale procedura di bail-in nei confronti di una banca quotata e ciò le impedirebbe di contrastare il rischio di insider trading (reato penale che consiste nel trarre vantaggio sul mercato da informazioni non ancora pubbliche).
Secondo Vegas, quindi, c’è una contraddizione fra la direttiva sugli abusi di mercato, che richiede di diffondere immediatamente al pubblico qualsiasi informazione price sensitive, e il testo all’esame del Parlamento (in attuazione della legge di delegazione europea approvata lo scorso luglio), che invece imporrebbe un ritardo automatico nella diffusione delle informazioni, rischiando di danneggiare “gli investitori che acquistano strumenti finanziari della banca a un prezzo che non riflette la notizia sullo stato di dissesto della banca o dell’impresa d’investimento”.
Di conseguenza, il Presidente della Commissione chiede una modificare al decreto che obblighi la Banca d’Italia a comunicare tempestivamente alla Consob i provvedimenti presi e non ancora pubblici, anche perché non va sottovalutato il rischio di “alimentare contenziosi legali e cause di risarcimento” da parte degli investitori eventualmente penalizzati da un quadro informativo “incompleto o fuorviante”.
Due giorni fa il vice direttore generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta, avevadetto davanti alla stessa commissione di Palazzo Madama che il bail-in “deve costituire una extrema ratio, un’ipotesi possibile ma auspicabilmente remota” e “a tal fine è essenziale che il quadro normativo crei le condizioni affinché l’attività bancaria si svolga in maniera sana e prudente e la vigilanza sia efficace, in grado di intercettare tempestivamente e correggere situazioni critiche, evitando lo stato di dissesto”.
D’altra parte, secondo il presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros Pietro, lo schema del decreto rivede la gerarchia dei creditori, subordinando le obbligazioni senior a depositi interbancari e corporate: ciò “rende la raccolta in titoli senior più costosa per le banche italiane, che risulterebbero penalizzate rispetto a quelle degli altri Paesi europei, con conseguente aumento del costo di finanziamento all’economia reale”.
MPS, VEGAS: VALUTIAMO FATTI NUOVI SUI BILANCI DAL 2012
A margine dell’audizione di oggi, Vegas ha fatto sapere anche che la Consob “sta valutando” se impugnare i bilanci dal 2012 del Monte dei Paschi di Siena per la rappresentazione di Alexandria, indicato a saldi aperti invece che come un derivato, quale in realtà era: “Sono emersi fatti nuovi”, ha detto, riferendosi agli elementi emersi nel processo aperto a Milano la scorsa settimana. Nel mirino c’è l’operazione con Nomura realizzata dalla vecchia gestione della Banca e la Consob ha chiesto di costituirsi parte civile.