I segnali discordanti in arrivo dalla Cina inquietano l’economia. Titola così un lungo reportage del New York Times, che cerca di decifrare lo stato di salute del gigante asiatico, forse il dato che influirà di più sulle prossime mosse della Fed. Intanto Ji Xingping, oggi ospite della regina Elisabetta, ha annunciato che la Cina coprirà un terzo dell’investimento per la prima centrale nucleare di nuova generazione del Regno Unito.
I mercati prendono atto dello stato d’incertezza con un atteggiamento cauto: l’apertura delle Borse europee stamane è vista in lieve ribasso a Londra, Parigi e Francoforte. In Asia Shanghai e Hong perdono lo 0,4%, Shenzhen sale dello 0,2%. Tokyo +0,3%.
In recupero i prezzi del petrolio dopo il tonfo di ieri. L’agenzia di rating Moody’s ha tagliato le sue stime del 2016 del Brent da 57 a 53 dollari al barile e del Wti da 52 a 48. Chiusura piatta a Wall Street: indice Dow Jones +0,08%, S&P 500 -0,07% e Nasdaq +0,38%.
AL TAPPETO IBM E MORGAN STANLEY, OPRAH WINFREY FA VOLARE WEIGHT WATCHERS
Vanno al tappeto dopo le trimestrali due pesi massimi del listino. Ibm perde il 4,9% negli scambi del dopo Borsa dopo l’annuncio di perdite più pesanti del previsto che hanno costretto la società a rivedere al ribasso le stime per l’intero 2015.
Morgan Stanley perde il 6,4% dopo avere annunciato risultati del terzo trimestre 2015 molto deludenti. L’utile netto è sceso a 1,02 miliardi di dollari, da 1,69 miliardi dello stesso periodo del 2014. Al pari delle concorrenti Goldman Sachs e JP Morgan, Morgan Stanley ha subito un drastico calo negli utili da trading sui bond, sulle valute e sulle materie prime, a causa della forte volatilità che ha caratterizzato i mercati quest’estate.
Tra le società che hanno già annunciato i dati trimestrali (il 12% del totale) si registra in media un calo dei profitti del 4,6% rispetto ad un anno fa. Da segnalare però il balzo delle azioni di Weight Watchers (+10%) dopo l’acquisto del 10% da parte di Oprah Winfrey, la regina della tv Usa, amica della famiglia Obama e paladina, al pari di Michelle, di un dieta più sana per gli americani.
MILANO +0,4%. LO SPREAD VICINO AI 100 PB
Ieri i mercati europei hanno chiuso in ordine sparso: a Milano l’indice Ftse Mib è salito dello 0,4%. In rialzo anche Francoforte (+0,5%) mentre Parigi ha chiuso invariata. Londra ha perso lo 0,5%.
I listini sono già sintonizzati sulla riunione del Consiglio direttivo della Bce. Pochi si aspettano mosse concrete già nel meeting di giovedì, ma si prevede che Mario Draghi possa dare un’indicazione chiara sull’accelerazione del Qe entro fine anno, come ha già lasciato intendere il membro austriaco della banca, Ewald Nowotny.
La conferma arriva dall’andamento del mercato dei titoli di Stato. Il Btp decennale tratta attorno a 1,6%, ai minimi da oltre cinque mesi. Lo spread veleggia attorno a quota 104: l’obiettivo dei 100 punti base è di nuovo a portata di mano.
IN ATTESA DI FERRARI, BRUXELLES MULTA LA “VECCHIA” FIAT
Alla vigilia del D-day Ferrari, Fiat Chrysler avanza dell’1,7%. Va ancor meglio alla controllante Exor (+2,9%), suggerita da Mediobanca come la via più efficace per sfruttare la corsa della Rossa.
L’attesa è finita: stasera sarà annunciato il prezzo dell’Ipo di Ferrari che prenderà il via domani con il debutto a Wall Street del titolo sotto l’insegna Race. Le prenotazioni hanno ampiamente superato l’offerta, perciò il prezzo potrebbe salire oltre i 52 dollari, massimo della forchetta (48-52) già indicata. Nell’aggiornamento del prospetto consegnato alla Sec l’azienda stima di poter mettere a segno nel terzo trimestre dell’anno utili netti compresi tra i 93 e i 96 milioni di euro, in rialzo di circa il 60-66% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Sempre domani, però, la “vecchia” Fiat sarà chiamata a pagare una multa salata (attorno ai 200 milioni di euro) al termine delle indagini Ue sull’elusione fiscale attraverso gli accordi con il Lussemburgo. Fiat e Starbucks saranno, secondo il Financial Times, le prime società punite.
IL PARTNER RUSSO DEI MORATTI CEDE IL 9%. VENDITE DIFFUSE SU SAIPEM
Grande movimento sui titoli energetici. La russa Rosneft ha annunciato il collocamento con un’operazione di accelerated book building di circa 85,5 milioni di azioni Saras, pari all’8,99% del capitale. La vendita fa parte di un programma di gestione e ottimizzazione del portafoglio reso necessario dalla congiuntura del petrolio.
Il gruppo russo intende comunque mantenere il suo restante 12% nella società e di conservare così la sua presenza nel cda. Sulla base degli accordi con Ubs, responsabile del collocamento, Rosneft non cederà altre azioni Saras per un periodo di 180 giorni dal completamento dell’operazione.
Saipem ha chiuso ieri in ribasso del 2,5% a 8,10 euro in scia alle indiscrezioni sulla ristrutturazione della società che, per effetto dell’uscita dalla tutela dell’attuale controllante Eni, ha bisogno di circa 7 miliardi di euro: 3,5 dovrebbero essere raccolti attraverso un aumento di capitale, gli altri saranno messi a disposizione da un pool di banche.
I termini del finanziamento sono ancora vaghi in quanto molto dipenderà dal rating che Saipem otterrà: attualmente ne è priva perché è sempre stata la casa madre Eni a mettere a disposizione il credito. Le banche finanziatrici, avrebbero chiesto garanzie sia ad Eni, che è destinata a diluirsi pesantemente con l’aumento di capitale, sia con il nuovo socio in arrivo, la Cassa Depositi e Prestiti.
Eni -0,9%, Tenaris -2,7%. Tra le utility, A2A +1,5%. La società ha trovato un accordo sulla governance della joint venture con il Montenegro. Enel -0,2%, Enel Green Power +1,6%.
RIMBALZO DI TELECOM, RIPARTE METROWEB
A Piazza Affari si è messa in luce Telecom Italia con un +3,1%, un rialzo che ha il sapore del rimbalzo, dopo che la settimana scorsa le quotazioni della società sono scese complessivamente del 5%. Da inizio anno Telecom Italia vanta una performance positiva del 20%. Ieri la società ha diffuso un comunicato per annunciare che è ripresa la trattativa per una possibile alleanza con Metroweb che fa capo ai fondi F2i e Fsi, come del resto ampiamente anticipato dai giornali.
MPS E CARIGE BUSSANO ALLA CITY. EXPLOIT DI MEDIOBANCA
Ieri è stata anche la giornata della resurrezione di Deutsche Bank: +3,7% dopo la terapia annunciata dal nuovo Ceo John Cryant. Nel nuovo board del gruppo bancario si riduce di molto la presenza di dirigenti tedeschi.
Si riaprono intano le porte della City per le banche italiane già sotto osservazione. Monte Paschi (+1,7%) ha dato mandato a un gruppo di banche di gestire l’emissione di un’obbligazione garantita in euro, di ammontare benchmark, con durata sei anni (gennaio 2022).
Intanto, meno di un anno dopo il fallimento degli stress test europei e a oltre due dall’ultima emissione, Banca Carige torna non senza difficoltà sul mercato obbligazionario con un covered bond a cinque anni ‘lungo’.
La Banca, che molti vedono come un target d’acquisto nella prossima fase di aggregazioni in Italia, ha collocato un’obbligazione garantita al gennaio 2021, da 500 milioni di euro, raccogliendo ordini esattamente per la cifra emessa. Nell’operazione è intervenuta anche Banca d’Italia con una quota di acquisto previsti dal Qe-
A Piazza Affari ha brillato anche Mediobanca (ieri +2,3%) dopo l’anticipazione che la divisione retail del gruppo (CheBanca!) dovrebbe chiudere l’esercizio fiscale giugno 2015-giugno 2016, in pareggio.
Intesa +0,7% dopo l’approvazione del passaggio dal sistema di governance duale al monistico di tipo anglosassone. Unicredit -0,1% e Banco Popolare+1,6%. Nel risparmio gestito brilla Azimut (+2,7%) che ha completato una nuova acquisizione (la quinta) in Australia. Mediolanum +0,8%, Banca Generali +1,9%.
LA VISITA DI RENZI FA BENE A DANIELI (+4%)
In ripresa il comparto del Lusso: Ferragamo +0,3%, Luxottica +1,5%, Moncler +1,2%. Tra gli industriali bene Buzzi (+2,5%), Prysmian (-0,1%) e Finmeccanica (-0,3%).
Ottima performance di Danieli (+6%): all’indomani dell’investor day, al quale ha partecipato anche Matteo Renzi, Kepler Cheuvreux ha alzato il giudizio a Buy da Hold portando il target price a 21 euro dal precedente livello di 19 euro. Con il rialzo di ieri il titolo si riporta sui livelli dello scorso 4 agosto e segna un rialzo del 12,5% dal minimo del 24 settembre (17,17 euro). Da inizio anno la performance è un calo del 6%.