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Roma, torna la Maker Faire: al via la fiera dell’artigianato digitale

La Fiera dell’artigianato digitale rimarrà aperta fino al 18 ottobre, nella cornice della città Universitaria della Sapienza – Una manifestazione accessibile a bambini e a semplici amatori, ma anche alle grandi aziende, il cui interesse verso il digital manifacturing è cresciuto a dismisura negli ultimi anni – Tra i partner Tim, Eni e Banca Ifis.

Roma, torna la Maker Faire: al via la fiera dell’artigianato digitale

Torna a Roma la Maker Faire, la fiera degli artigiani digitali che, giunta alla sua terza edizione, si è trasferita, dopo l’esperienze degli anni passati al Palazzo dei Congressi dell’Eur e all’Auditorium, all’interno della cornice della città Universitaria della Sapienza, dal 16 al 18 di ottobre.

Una fiera capace, per dimensioni (oltre 15mila metri quadrati di spazi espositivi, di rivaleggiare con le più importanti manifestazioni mondiali dedicate all’innovazione, come quelle di New York e San Francisco, e che si propone, ancora una volta, di dare la massima visibilità ad una realtà, il Digital Manifacturing, in continua crescita e che racconta una rivoluzione che, mai come in questi momenti, sembra essere diventata accessibile a tutti.

Uno dei maggiori motivi di interesse della Maker Faire è la compresenza, al suo interno, di un grande numero di anime diverse, che la rendono accessibile ad un ampio spettro di visitatori. 

C’è l’anima ludica, ad esempio, quella dei semplici appassionati o di amatori e bambini che rimarrano stregati dalla voliera per droni (circa 300 metri quadrati di larghezza e di 22 metri d’altezza), e dagli oltre 600 stand 700 invenzioni in mostra, oltre ad un’area completamente dedicata ai bambini di quasi tremila metri quadrati.

Ma c’è anche l’anima didattica con novanta laboratori e centinaia di workshop e seminari dedicati a chi vuole imparare qualcosa di più sull’artigianato digitale oppure quella di artisti e muscicisti, con Maker Music, un’area realizzata in collaborazione con l’etichetta Sugarmusic.

C’è infine l’anima aziendale, testimoniata dagli sponsor di alto rilievo della manifestazione (tra i gold sponsor figura anche Eni) e dalla presenza sempre maggiore dell’artigianato innovativo all’interno delle nostre imprese. Un’importanza raccontata, molto più che dalle parole, dai numeri del rapporto “Make in Italy”, presentato nel corso della fiera, che racconta la crescita della penetrazione del digital making nelle aziende italiane e il suo ruolo di propulsore per le compagnie, segnalando il divario che si allarga tra le aziende dove il digital manufacturing è penetrato e quelle in cui ciò non è avvenuto.

Per i soli numeri, la stampa 3D ad oggi è presente nel 33,3% delle imprese manifatturiere impegnate nel Made in Italy, mentre il 30,5% di esse ha adottato la robotica e il 16,5% entrambe. Del resto l’Italia è uno dei Paesi all’avanguardia nel settore, tanto da essere terza nel mondo per numero di Fablab.

Moltissime le invenzioni degne di nota che si potranno ammirare all’interno della Fiera, dal braccio robotico per la riabilitazione motoria al telefono per sordociechi passando per i bijoux stampati in 3D, le biciclette intelligenti, il kit per fare l’aceto con Arduino, caratteri tipografici prodotti su misura, l’abito musicale, la lampada che insegna le lingue, lo specchio interattivo con news, social network e previsioni del tempo

Tutto all’interno di una realtà in cui il contributo dei grandi gruppi italiani si è fatto sentire in maniera forte. Tra i protagonisti della manifestazione c’è anche Tim, partner dell’edizione europea di Maker Faire 2015 e presente con l’innovazione dei laboratori universitari creati dall’azienda per generare idee e nuove soluzioni tecnologiche.

Tim, nel suo stand, propone progetti pensati per dar vita a nuove modalità di interazione tra persone e con oggetti in contesti reali e virtuali grazie alle connessioni ultra veloci, come Smart Agriculture, oppure un calcio balilla intelligente e connesso con Soccer Cup, o Energy District mostra con un plastico molto evocativo come utilizzare l’ultrabroadband per diminuire i costi e gli sprechi nella distribuzione di energia in una smart city e gli Smart Drone, nuovi droni dotati di connettività ultrabroand di TIM che inviano a terra in diretta le rilevazioni dei sensori e i flussi video ripresi dalle videocamere a bordo.

Al Maker Faire è presente anche Banca Ifis (bronze sponsor della manifestazione), che presenta il progetto “Botteghe Digitali” e la raccolta dei form di adesione dedicato alle imprese e agli artigiani che vorranno essere protagonisti del video-reality e dei successivi step di trasformazione dell’azienda da “tradizionale” a “digitale, attraverso una serie di progetti vòlti alla contaminazione tra abilità e competenze diverse che, se messe assieme, generano un valore inestimabile per l’economia.

Sabato 18 ottobre alle 11:45 (Room 7), sarà presente anche l’ad dell’istituto Giovanni Bossi, che parteciperà a un dibattito con Cat Allman, Science Outreach and Open Source Program Manager di Google e Stefano Micelli, autore di “Futuro Artigiano”, dal titolo “Nuove imprese, tecnologia e mercato: dalla cultura maker al nuovo artigianato”.

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