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Riforma del Senato al traguardo e addio alle primarie per Roma

La riforma costituzionale del Senato è ormai al traguardo a Palazzo Madama: sarà approvata martedì con un giorno di anticipo sul calendario e Renzi esulta (“Capolavoro della maggioranza a guida Pd”) – A Roma, dove l’ex sindaco Marino tenta un’improbabile resistenza, il premier prepara la rimonta e per il voto esclude le primarie: sceglierà lui il candidato

Riforma del Senato al traguardo e addio alle primarie per Roma

Matteo Renzi festeggia la riforma del Senato e si prepara ad archiviare le primarie a Roma per il post-Marino.

La riforma costituzionale del Senato, il passaggio politico più delicato dell’autunno del Premier, arriverà in porto a Palazzo Madama con un giorno d’anticipo: sarà approvata martedì per poi passare al nuovo esame della Camera in quarta lettura parlamentare. Gli articoli sono stati approvati tutti e manca solo il voto finale sulla riforma. E Renzi sull’Unità non nasconde la sua gioia: “La maggioranza che ha sostenuto le riforme sotto la guida del Pd – ha commentato – ha fatto un capolavoro. Per mesi hanno detto che non c’erano i numeri e alla fine abbiamo dimostrato che era vero il contrario, superando anche diversi voti segreti. Non c’è che dire: questa legislatura è quella buona, le riforme finalmente si fanno. E non a caso l’Italia sta ripartendo. E’ proprio la volta buona”.

Ora Renzi si appresta a prendere per le corna lo spinosissimo caso Roma dopo il disastro del sindaco Marino, che prova a resistere e ha rinviato al 12 le dimissioni nell’illusione di una Giunta Bis, spinta da Sel. Renzi è convinto che Roma non sia perduta per il Pd e che in tre mesi si può rimontare, a condizione di scegliere il candidato giusto. Renzi è deciso ad sceglierlo in prima persona, archiviando l’equivoco delle primarie che non hanno ragion d’essere per la scelta degli amministratori e che soprattutto – in assenza di regole certe che stabiliscano chi possa votare alle primarie e chi no – hanno provocato risultati spesso allucinanti e del tutto sbilanciati a sinistra, come la candidatura Marino o quella di De Magistris a Napoli o di Casson a Venezia. Solo la minoranza bersaniana le difende.

A Roma abbiamo risolto un problema – spiega Renzi – perchè il sindaco era percepito come tale ma ora abbiamo tre mesi di tempo: se riusciamo a rilanciare Roma, possiamo vincere”. Il Governo farà di tutto per spingere sugli investimenti e i finanziamenti per l’imminente Giubileo.

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