Produzione industriale in chiaroscuro, alla luce dei risultati di agosto, che indicano un calo su base mensile, ma un rialzo su base annua. Stando ai dati diffusi dall’Istat, infatti, nel mese di agosto la produzione è scesa dello 0,5% rispetto a luglio. Nella media di giugno-agosto la variazione della produzione rispetto al trimestre precedente è, invece, stata nulla. Prosegue il boom dell’auto e il rallentamento di agosto non sembra in grado di frenare la ripresa in corso.
Su base annua, l’indice della produzione è aumentato dell’1%. Nei primi otto mesi del 2015 la produzione è aumentata dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Ad agosto, si sono registrate variazioni congiunturali negative per diversi settori, come energia (-4,3%), beni di consumo (-0,7%) e beni intermedi (-0,4%). Variazione nulla, invece, per i beni strumentali.
Su base annua, l’aumento dei beni strumentali (+3,9%) e dell’energia (+3,2%) compensa la flessione dei beni intermedi (-1,8%) e i beni di consumo (-1,3%).
Tra comparti, le maggiori crescite, su base annua, sono quelle fatte segnare dalla fabbricazione di mezzi di trasporto (+15,5%), di coke e prodotti petroliferi raffinati (+9,7%) e di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+6,9%). Le diminuzioni maggiori si registrano per la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-10,0%), le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-9,5%) e le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-8,5%).
“C’è stata una correzione parziale del rimbalzo di luglio,essenzialmente legato al settore energetico. La spinta avutadall’ondata di caldo è rientrata ad agosto. Ma per tutti iraggruppamenti la correzione è stata solo parziale”, commenta Loredana Federico, economista di UniCredit, interpellata da Reuters. Dello stesso avviso Paolo Mameli di Intesa Sanpaolo anch’egli riportato da Reuters. “E’ un dato che non cambia molto lo scenario. Il trend resta quello di una progressiva ripresa della produzione” sottolinea, ricordando come storicamente la statistica di agosto sia soggetta a una certa volatilità, legata alle chiusure estive, che si riflettein revisioni successive.
Il rallentamento delle economie emergenti, Cina in testa, è un’incognita, ma per il momento gli economisti non osservano impatti particolarmente significativi sul sistema italiano che marcia, nelle previsioni di Palazzo Chigi, verso una crescita dell1% quest’anno.
“Le indicazioni arrivate dalle indagini sulla fiducia diagosto sono positive. I sondaggi sui direttori acquisti delsettore manifatturiero hanno continuato a segnalare espansionedell’attività, sebbene a un ritmo più contenuto”, sottolinea Federico.
Allargando lo sguardo ai partner europei, ad agosto la produzione industriale ha segnato un calo di 1,2% in Germania, dopo la crescita mensile di pari entità segnata a luglio, mentre in Francia ha mostrato una crescita di 1,6% dopo il calo di 1,1% del mese precedente.
Tornando all’Italia, secondo gli economisti è ragionevole pensare che nel terzo trimestre si assista quantomeno a una replica, se non a una lieve accelerazione, della produzione industriale rispetto al periodo aprile-giugno, quando si è avuta una crescita di 0,4%.