Il software delle centraline che Volkswagen ha utilizzato per truccare i dati sulle emissioni negli Stati Uniti sarebbe stato usato anche in Europa. A rivelarlo è il giornale tedesco Sueddeutsche Zeitung, che cita fonti interne allo stesso gruppo automobilistico.
Nel caso in cui la notizia venisse confermata, lo scandalo Dieselgate si allargherebbe a macchia d’olio, causando ulteriori danni a Volkswagen. Ricordiamo che al momento, a livello europeo, risultano coinvolte 8 milioni di auto che montano il motore Ea 189, da 1.6 litri e 2.0 litri omologato Euro 5 e appartenenti ai vari marchi del gruppo.
Fino ad oggi la casa automobilistica aveva ammesso che il dispositivo volto ad alterare i dati sulle emissioni si accendeva automaticamente solo negli Usa, ma non in Europa.
“Stiamo lavorando intensamente sulle soluzioni tecniche” – ha dichiarato un portavoce di Vw – “Per questa ragione, tutte le domande poste ora sono speculative”.
Nello stesso frangente, gli inquirenti tedeschi hanno avviato una serie di perquisizioni nel quartier generare di Wolfsburg e in diverse fabbriche dislocate sul territorio, oltre che nelle abitazioni di alcuni dipendenti alo scopo è quello di trovare nuove prove, ma anche di evitare che esse vengano compromesse.
Lo ha reso noto la procura di Braunschweig, «L’obiettivo delle perquisizioni è salvaguardare documenti e supporti informatici» che, secondo la procura, potrebbero portare a galla chi i nomi dei dipendenti coinvolti e il modo in cui le manipolazioni sono state messe in atto.
