Comparto lapideo Made in Italy in crescita anche nel primo semestre 2015. Da gennaio a giugno, l’export italiano di marmi, graniti e pietre naturali ha registrato un aumento del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2014, grazie a 978,1 milioni di euro di ordinativi da oltreconfine. Nello specifico, sono i prodotti finiti e semilavorati a trainare la corsa, con vendite per 777 milioni di euro (+7,3%), mentre i materiali grezzi, con 201,1 milioni di euro, segnano un leggero calo (-2,3%). Crescita a doppia cifra per le esportazioni di macchine e tecnologie italiane di estrazione e lavorazione, con un controvalore di 616,1 milioni di euro (+28,8%).
Sono questi i numeri, elaborati dall’Osservatorio Marmomacc-Confindustria Marmomacchine, con cui il settore nazionale si presenta all’appuntamento con la 50ª edizione di Marmomacc, la più importante manifestazione internazionale per il business e la cultura legati alla pietra naturale, in programma alla Fiera di Verona da mercoledì 30 settembre a sabato 3 ottobre 2015.
“Marmomacc da 50 edizioni costituisce la prima piattaforma di promozione globale per lo sviluppo dell’industria marmo-lapidea – spiega Ettore Riello, presidente di Veronafiere –. Quest’anno sono presenti 1.524 espositori, dei quali 588 italiani e 936 esteri da 55 nazioni, mentre attendiamo più di 60mila operatori specializzati da 140 paesi. La manifestazione riveste quindi un ruolo strategico per il comparto, riconosciuto anche dal Ministero per lo Sviluppo Economico che l’ha inserita nel Piano di promozione straordinaria del Made in Italy”.
Secondo Flavio Marabelli, presidente onorario di Confindustria Marmomacchine “I dati positivi del 1° semestre relativi all’export settoriale – sia per i materiali che per le tecnologie – sono la migliore risposta alla scelta del MiSE di includere il nostro comparto all’interno del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy, che prevede lo stanziamento di fondi per la promozione dei principali settori dell’industria nazionale attraverso le piattaforme fieristiche di riferimento. Nel complesso, il nostro rimane uno dei comparti industriali di riferimento per il Paese, grazie ad un valore delle esportazioni che, nel 2014, ha sfiorato i 3 miliardi di euro e ad un saldo commerciale annuo attivo di quasi 2,5 miliardi”.
Focus prodotti lapidei grezzi, finiti e semilavorati
I principali mercati di destinazione dei materiali lapidei lavorati, anche nei primi sei mesi dell’anno, vedono al primo posto gli Stati Uniti con 218,7 milioni di euro (+30,2%), seguiti dalla Germania, stabile con 71,3 milioni di euro. Nonostante le tensioni internazionali, la Russia si conferma il maggior cliente delle imprese italiane ad Est, con 23,5 milioni di euro (+6,6%). In crescita anche le esportazioni verso Turchia (6,6 milioni di euro/+19,6%), Polonia (9,2 milioni di euro/+10,8%) e Azerbaigian (4,5 milioni di euro/+6,6%).
In Medio Oriente, spiccano Emirati Arabi Uniti (35,2 milioni di euro/+54,3%), Arabia Saudita (36,5 milioni di euro/-1,9%) e Kuwait (16,9 milioni di euro/+8,7%). Tranne il caso del Marocco (17,9 milioni di euro/+11,8%), il bacino del Mediterraneo, tra Algeria, Tunisia, Egitto e Libia, segna un calo generale dell’import pari all’8,4 per cento. Con 9,3 milioni di ordinativi, infine, raddoppia il fatturato delle aziende italiane verso l’India.
Tra gli acquirenti di materiali lapidei grezzi, invece, l’Asia continua a rappresentare ancora una volta l’area di riferimento. Nel primo semestre del 2015, aumentano le esportazioni dirette in India (44,1 milioni di euro/+30,7%), mentre scendono in Cina (-8,5%) che, con 58,9 milioni di euro, si conferma comunque il principale sbocco mondiale per i blocchi non lavorati di pietra italiana.
Segno positivo anche per l’import lapideo italiano. In sei mesi è aumentato sia quello relativo ai materiali grezzi (169,8 milioni di euro/+13,1%), in particolare dal Brasile (44,1 milioni di euro/+49,7%), sia quello di lavorati e semilavorati (57,9 milioni di euro/+16,3%).
Focus macchine e attrezzature per l’estrazione e la lavorazione delle pietre naturali
Riguardo al settore delle tecnologie per l’estrazione e la lavorazione delle pietre naturali – che già aveva chiuso il 2014 con un +1,7% –, nei primi sei mesi del 2015, i costruttori italiani hanno esportato macchine e attrezzature per un valore complessivo di 616,1 milioni di euro, con un incremento percentuale a doppia cifra pari a +28,8% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Anche in questo caso sono gli Stati Uniti a guidare la classifica delle destinazioni delle esportazioni, con ordinativi per 65,8 milioni di euro e un incremento dell’82% rispetto al primo semestre del 2014. Buona anche la performance del Brasile, secondo importatore con 50,6 milioni di euro (+78,6%), mentre scende al terzo posto la Turchia (33,5 milioni/-16,2%). Primo mercato europeo si conferma la Germania, quarta a livello generale con 31 milioni di euro di importazioni (+12,6%), mentre sale al quinto posto l’Algeria (26 milioni/+67,7%), seguita da Arabia Saudita (22,5 milioni/-1,5%), Regno Unito (20,9 milioni/+69,6%) e India (20,8 milioni/-46%). Chiudono la top ten dei paesi importatori, la Spagna (19 milioni/+ 158%) e la Cina (14,4 milioni/-30,7%).
Quadro di sintesi del comparto lapideo italiano: consuntivo 2014
Nel 2014 la filiera tecno-marmifera italiana ha fatturato oltre 3,9 miliardi di euro. Le esportazioni hanno sfiorato i 2,9 miliardi di euro, equivalenti a quasi il 75% del valore totale, con un saldo commerciale in attivo di 2,48 miliardi di euro. Considerando la produzione di marmi, graniti e pietre, sia grezzi che lavorati, l’Italia detiene il secondo posto per fatturato nella classifica dei paesi esportatori. La leadership è indiscussa nel settore macchine e attrezzature, dove la quota italiana sull’export di tecnologie per la lavorazione delle pietre naturali raggiunge il 60% del totale a livello mondiale. L’industria italiana legata al comparto lapideo, conta 3.339 aziende strutturate, con 33.680 lavoratori.