La riforma del Senato non è un tentativo estemporaneo ma l’ultimo anello di un lavoro decennale. Il ministro Maria Elena Boschi, nella sua replica in parlamento – ora in corso al Senato – difende la proposta del governo che ha lo scopo, afferma, di dare tempi certi al lavoro legislativo facendo della Camera dei Deputati il centro del lavoro legislativo.
Al Senato, ha ribadito, viene affidato il ruolo di cerniera tra lo Stato centrale e i territori, tra Stato , Regioni e Comuni. Un ruolo irrinunciabile vista l’attuale imprecisa definizione dei rispettivi poteri.L’esame parlamentare è stato ampio – ha sttolineato Boschi in risposta a chi accusa il governo di approccio autioritario – e sono stati votati 4.400 emendamenti in oltre 120 sedute tra Camera e Senato dedicate alle riforme, con 134 modifiche approvate. Per avere un raffronto, ha proseguito, quando venne discussa la Carta nell’assemblea costituente, gli emedamenti presentati furono 1.600 emendamenti. Il lavoro parlamentare, ha quindi osservato, è stato molto approfondito. Da qui la conclusione: “Non accettiamo veti, è la volta decisiva”