VOLKSWAGEN FUORI CONTROLLO, SBANDA L’AUTO. BANCHE, INDUSTRIA E UTILITIES IN PROFONDO ROSSO
Il ciclone Vokswagen si è abbattuto sui listini europei, accentuando le paure per una prossima recessione. Piazza Affari chiude a -3,3% poco sopra i 21 mila punti. Fanno peggio Parigi -3,4% e Francoforte -3,8%. Madrid arretra del 3,11%. La migliore, si fa per dire è Londra -2,83%.
Volkswagen è precipitata per il secondo giorno consecutivo, chiudendo oggi con un ribasso del 19,8%, dopo che ieri aveva perso il 18%. La quotazione è 107,05 euro, minimo degli ultimi tre anni. La tempesta ha investito un po’ tutti i marchi dell’auto. Pedono colpi gli alti Big tedeschi: Bmw -6,3%, Daimler -7%. In caduta anche Psa -8%.
Fiat Chrysler ha accusato un ribasso del 6,2% dopo avere subito a fine mattina una sospensione per eccesso di ribasso, quando il titolo era sceso a un minimo di 11,67 euro (-8,2%). Anco più pesante la perdita di Exor -6,3%, cui certo non fa gioco la crisi del settore a pochi giorni dall’Ipo di Ferrari.
Anche a Wall Street si vedono gli effetti del crollo di Volkswagen, il Dow Jones perde l’1,6%, l’S&P500 l’1,7%, il Nasdaq l’1,9%. Fioccano le vendite sulle società dell’automotive, General Motors è in ribasso del 3%, Ford del 4%. Ripiega anche Tesla -2,9%, prima alternativa ai produttori tradizionali di autovetture con motori a scoppio.
Oltre all’emergenza auto pesa sui listini l’incognita della recessione. La Banca dello Sviluppo dell’Asia ha rivisto al ribasso le stime di crescita della Cina. Scendono intanto i prezzi delle materie prime, lo zinco è sui minimi degli ultimi 5 anni. Il prezzo del rame è in calo di oltre il 3%.
Si rafforza il dollaro a 1,113 contro l’euro, massimo delle ultime due settimane. In calo il petrolio: il barile corregge sia a New York -2,5% che a Londra -2%. A Milano perdono colpi Saipem -4,4% ed Eni -3,9%. La notizia, smentita in serata, della reintroduzione della Robin Hood tax ha colpito il settore utilities: Enel -4,3%.
Nel settore industriale male Finmeccanica –5,3% e Stm -4,8%. Negative le banche: al prossimo round di prestiti Ltro le banche italiane si limiteranno a presentare richieste per 2,7 miliardi, assai meno delle aste precedenti.
La performance peggiore è stata quella di Monte Paschi -4,98%. Male anche Mediobanca -3,7% nel giorno del cda sui conti dell’istituto. Segno meno anche per Unicredit -2,7%: Mediobanca Securities ha tagliato il target price da 9,1 a 8,1 euro.
In controtendenza Inwit +1,36% lanciata dalle affermazioni di Marco Patuano. L’ad di Telecom Italia ha detto che la società è aperta, per quanto riguarda la società delle torri, ad ogni ipotesi, compresa la cessione.