In Italia le imprese femminili rappresentano quasi il 22% delle imprese totale e la loro diffusione risulta relativamente maggiore nelle regioni a più elevata disoccupazione femminile. Sembra pertanto che le donne siano in grado di rispondere ai problemi occupazionali con spirito di iniziativa. Questa è una delle conclusioni a cui è arrivato il convegno di Banca Popolare di Milano dal titolo “Imprenditoria femminile – esperienze a confronto” tenutosi questa mattina presso la sede della banca milanese.
Lo studio di Banca Popolare di Milano ha analizzato sulla base dei propri dati il fenomeno delle imprese al femminile evidenziandone la vivacità e l’importanza per l’intera economia nazionale. L’idea di approfondire il tema delle imprese al famminile deriva dallo stanziamento di un plafond, a disposizione dell’intero sistema bancario, dedicato a PMI a prevalente partecipazione femminile, operanti in qualsiasi settore economico. Banca Popolare di Milano ha aderito all’iniziativa con un importo pari a 300 milioni di euro cogliendo l’occasione per analizzare il fenomeno crescente dell’imprenditoria femminile.
In sostanza, la conclusione del rapporto è che l’imprenditoria femminile si presenta come un segmento in fase di espansione con evidenti opportunità sia per le banche che per l’economia nel suo complesso. Non solo: si delinea un quadro molto rassicurante e incoraggiante in cui una gestione del credito più prudente, la più evidente possibilità di realizzare uno sviluppo economico inclusivo e sostenibile e, elemento molto significativo, il contributo che potrà essere dato dalle donne straniere per la creazione di una cultura dell’integrazione attraverso l’iniziativa imprenditoriale fanno dello studio uno strumento prezioso per valorizzare una originale gestione dell’impresa.
Il rapporto, presentato in occasione del convegno, ha lo scopo di contribuire al dibattito sulla partecipazione delle donne allo sviluppo dell’economia a conferma della fiducia che BPM ripone nelle potenzialità delle imprenditrici.