Dovrebbe essere chiusa oggi la discussione sul ddl concorrenza nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. L’ultimo punto, probabilmente il più delicato, su cui si dovrà discutere oggi in commissione è quello relativo alla liberalizzazione delle farmacie, articolo 32 del disegno di legge in questione.
Non è un caso che sia rimasto escluso il capitolo più scottante sul quale è in corso da anni un vero e proprio braccio di ferro tra Federfarma, associazione delle farmacie, e la Fnpi, la federazione nazionale delle parafarmacie italiane. La questione è aperta e non è escluso che possa mettere a rischio la chiusura in giornata della discussione sul ddl concorrenza che comunque è arrivato alle battute finali in commissione.
Il testo attuale uscito dal consiglio dei ministri non prevede la vendita dei farmaci di Fascia C anche nelle parafarmacie. La titolarità, secondo il testo dell’Esecutivo, resterebbe in carico delle sole farmacie. Tuttavia la scelta fatta è quella di consentire un po’ di ricambio attraverso le società di capitali che potranno essere anche loro titolari di farmacie. per questa ragione nel testo sparisce il limite di quattro licenze per società. Oggi in Italia ci sono 18.200 farmacie, un dato in media a quello degli altri Paesi.
Nella maratona di questi giorni in commissione è stato approvato l’articolo che elimina il monopolio di Poste italiane nel recapito di notifiche e multe. Nella giornata di ieri la commissione ha approvato il piano di ristrutturazione della rete nazionale dei distributori carburanti. Secondo questo piano il titolare della pompa di benzina dovrà iscriversi all’anagrafe del Mise entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge. Nel caso in cui il distributore dovesse trovarsi in un una situazione di irregolarità sarà tenuto a redigere una dichiarazione di incompatibilità pena multe dai 2500 a 7000 euro.
Il testo del ddl Concorrenza dovrebbe arrivare in aula a Montecitorio il prossimo 21 settembre ed essere approvato entro fine mese per poi approdare al Senato. L’obiettivo del governo è di approvare definitivamente la legge entro metà dicembre, collegando il provvedimento alla Legge di Stabilità 2016.