Il prezzo del petrolio basso e il boom estivo mettono le ali alle compagnie low cost che sono pronte a dare battaglia anche durante l’inverno. Da Cernobbio, a Villa D’Este, dove è in corso il tradizionale workshop Ambrosetti, l’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, promette tariffe stracciate e rilancia la sfida sull’Italia, senza risparmiare nuove critiche alla ex compagnia di bandiera Alitalia. “Prevediamo una guerra dei prezzi in Europa – ha detto O’Leary a margine dei lavori di Villa d’Este – Quello che molte compagnie stanno facendo è prendere i prezzi incredibilmente bassi del petrolio, sotto i 50 dollari al barile, e trasferirli in profitti. Quello che stiamo facendo noi in Ryanair è trasferirli in tariffe sorprendentemente basse. Noi prevediamo una guerra dei prezzi perché siamo quelli che la vogliono iniziare”.
Prezzi bassi e rotte sempre più capillari. Con l’apertura della nuova base a Milano Malpensa e 28 voli settimanali, annunciati nei giorni scorsi, Ryanair è determinata ad alzare ancor più la competizione in Italia. Nel 2016, ha affermato O’Leary, Ryanair “crescerà sia a Bergamo che a Malpensa, come l’anno scorso quando abbiamo aperto la base a Fiumicino e abbiamo continuato a crescere a Ciampino. Molti milioni di consumatori vogliono le nostre tariffe basse, sono stufi di pagare le elevate tariffe di Alitalia e di easyJet”.
Non solo. L’amministratore delegato del vettore irlandese non ha risparmiato nuove critiche alla strategia dell’ex compagnia di bandiera, anche in chiave di sistema Paese. A differenza dell’ex compagnia di bandiera, ha aggiunto il manager, Ryanair “ha dato una grande opportunità al turismo italiano con i voli diretti per le regioni del Sud e per le isole, per i quali vediamo un enorme interesse”. “Alitalia – ha detto – ha tagliato molti voli e tratte e per molti anni ha avuto tariffe troppo alte e non ha aumentato il turismo e la crescita in Italia. Crediamo che per il turismo Italiano il Sud e le isole siano una grande opportunità. In passato per volare a Bari bisognava andare a Roma o Milano. Se dai alle persone voli diretti per Bari o la Sicilia vedrai enormi flussi perché le persone possono andare direttamente in fantastiche destinazioni a prezzi molto bassi”.
D’altra parte i grandi hub che smistano il traffico nel resto del Paese sono roba da anni ’70 e l’espansione delle compagnie low cost sta sostenendo anche le prospettive dei numerosi aeroporti italiani. “Penso che gli hub siano per gli anni ’70 quando gli italiani erano costretti ad andare a Milano o a Roma per andare da qualsiasi parte – ha detto O’Leary – Nel futuro ci saranno molte più tratte dirette agli aeroporti italiani, tratte più corte operate da Ryanair o più lunghe non operate da Alitalia ma da vettori americani o altri. Il che significa che c’è un futuro molto più stabile e potenzialmente in crescita per gli aeroporti italiani”.
I piani di espansione di Ryanair non riguardano però solo l’Italia. Il guanto di sfida è lanciato in tutta Europa. “L’espansione si sta realizzando in tutta Europa. Noi pensiamo di di crescere sopra i 100 milioni di passeggeri e mi aspetto che nel 2016 si arriverà a 110/115 milioni”, ha detto O’Leary precisando che continuano le discussioni per ampliare le rotte. “Al momento siamo in discussione con più di 60 nuovi aeroporti in Europa dove non voliamo – ha spiegato – E molti dei 190 aeroporti dove siamo presenti vogliono essere nostre basi, che al momento sono settanta, perché tutti vogliono partecipare alla crescita. Da parte nostra il messaggio è che abbiamo ordinato 400 aereomobili che verranno consegnati nei prossimi otto anni. Il nostro traffico annuo quasi raddoppierà, vediamo una forte crescita”.
Nel mirino di Ryanair non solo i vettori di linea come Alitalia, ma anche le altre low cost. “Easyjet parla di tariffe basse e di espansione mentre Ryanair applica le tariffe basse e si espande – ha attaccato O’Leary parlando del mercato tedesco – In Germania ci aspettiamo di crescere al 5% di quota di mercato al 20% nei prossimi quattro anni”.