La buona performance di Eni, con un rialzo superiore all’1,5%, non è stata sufficiente a proteggere Piazza Affari dai venti del ribasso innescati dall’attesa di strette sul mercato monetario e dal nuovo calo del greggio. L’indice Ftse Mib chiude a Milano poco sotto i 22 mila punti (-0,24%): il ribasso di agosto è nell’ordine del 7%. Da inizio anno resta un rialzo del 15%.
Variazioni simili nelle altre Borse europee: Francoforte lascia sul terreno mezzo punto percentuale, Parigi -0,6, fa peggio Madrid -1% circa. Chiusa la Borsa di Londra. Sia Francoforte che Parigi archiviano il mese peggiore degli ultimi quattro anni.
La scorsa settimana i fondi azionari a livello globale hanno registrato deflussi per 29,5 miliardi di dollari.
Poco mossi i Btp: lo spread si attesta a 119 punti base, invariato rispetto a venerdì. Il rendimento del decennale è all’1,91%.
La Borsa americana scende zavorrata dal ribasso dei titoli petroliferi. L’indice Dow Jones perde lo 0,9%, S&P500 -0,7%, il Nasdaq arretra dello 0,5%.
Dopo i violenti recuperi di settimana scorsa, le quotazioni del greggio tornano a scendere: il Brent è scambiato a 48,5 dollari al barile (-2,9%), Wti a 44 dollari (-2,5%). Il dollaro è in calo nei confronti dell’euro, salito a 1,123, da 1,118 di venerdì.
Gli investitori attendono con ansia l’indice Pmi del settore manifatturiero della Cina che sarà diffuso domani, con gli economisti che in media prevedono una discesa sotto quota 50, il livello che funge da spartiacque fra prospettive di crescita e prospettive di contrazione.
Oltre ad Eni, figurano in rialzo a Piazza Affari Finmeccanica +0,58% Azimut +0,4%. Tra i petroliferi Tenaris recupera a -0,26%.
In terreno positivo alcuni titoli del lusso: Yoox +0,75%, Moncler +0,5%. Ma la maglia nera di giornata spetta ancora una volta a Ferragamo -1,95%.
Pesante Fiat Chrysler -1,26% dopo l’intervista a Sergio Marchionne che medita una nuova offensiva nei confronti di Gm in vista di un merger.
Arretra Exor: Equita sim ha abbassato il target price da 45 a 43 euro.
Tra le banche pesante Ubi -1,6% e Monte Paschi -0,58%. Fuori dal listino ufficiale avanza la Roma +4,75%, arretra la Juventus -1,8%.
Pesanti tonfi dopo i risultati per Pierrel -6,9% e Olidata -7,4%.