MILANO: LA SETTIMANA CHIUDE CON IL SEGNO MENO. MERCATI INCERTI IN ATTESA DELLE PAROLE DELLA FED
L’indice Ftse Mib a Milano chiude l’ultima seduta della settimana con un ribasso di poco inferiore all’1%. In ribasso anche Francoforte -0,4%. In terreno positivo Madrid e Londra. Stabile Parigi. Nonostante l’assestamento di oggi, il bilancio della settimana a Milano resta positivo, l’indice benchmark chiude con un rialzo dello 0,6%. Negativo invece l’andamento di agosto (-6,8%).
Dai minimi di lunedì a 20.158 punti ai massimi di oggi a 22.276 punti l’escursione ha superato il 10%. Calmo il mercato dei titoli di Stato. Il Btp decennale chiude la setimana ad un rendimento dell’,1,92%. Positiva la risposta del mercato all’asta odienza in cui ha erodito il nuovo decennale. Il Tesoro ha raggiunto stamane il 72% della raccolta previsto per il 2015.
In attesa di indicazioni dal vertice dei banchieri di Jackson Hole la Borsa americana segna il passo: S&P500 -0,1%, Dow Jones -0,3%, Nasdaq -0,1%.
In un’intervista a Cnbc Stanley Fischer, vice presidente della Fed, ha tenuto sulla corda i mercati: “Una decisione sui tassi – ha detto – non è ancora stata presa anche perché si vuole vedere come saranno i dati macro in arrivo di qui al meeting del 16-17 settembre”. Ma il banchiere ha aggiunto: “Non ci muoveremo da una politica monetaria estremamente accomodante ad una rigida”. La stretta, quando ci sarà, sarà dunque graduale: “Non intendiamo effettuare un rapido aumento dei tassi”.
I dati sui consumi, poco sotto le attese, hanno contribuito a frenare la spinta rialzista degli ultimi due giorni. Prosegue invece il rimbalzo del petrolio, il future del WTi sale del 5% a 44,7 dollari, ieri ha guadagnato il 10%.
Nelle precedenti due sedute l’indice S&P500 ha guadagnato il 6,2%, nelle prime due ha perso il 5,2%. Su questi livelli, agosto si chiuderebbe con un ribasso di oltre il 5%, il peggior mese dal 2012. Torna a correre il petrolio all’indomani del rally di giovedì (+10,3%, il balzo più rilevante dal marzo 2009).
Eni +0,5%, Saipem +4%. Tenaris +2,5%. Il leader mondiale dei tubi per l’industria petrolifera, incassa stamattina la promozione di Credit Suisse. La raccomandazione sale a Neutral da Underperform. La peggior blue chip di Piazza Affari è stata Ferragamo con un calo del 5,6% a 24,58 euro.
Il titolo, dopo la pubblicazione dei risultati, era partito in rialzo fino a toccare un massimo di 26,50 euro. Poi sono arrivate le bocciature dele case d’affari. Equita Sm ha abbassato il target price da 31 a 29 euro, sulla base del peggioramento ndelle prospettive di mercati. SocGen ha deciso di ribadire la raccomandazione Sell e il target price di 24,50 euro.
Yoox perde l’1%, Moncler il 2%, Tod’s l’1,9%. A Parigi Hermès lascia sul terreno l’1,5%, nonostante il buon consuntivo. Pesa il deprezzamento dello yuan sull’euro. Debole il settore finanza. Tra le banche Intesa -2%, Banco Popolare -2,3%, UbiBanca -2%, Unicredit -0,9%.
Generali perde l’1,7%. Debole anche il settore asset management: Anima -2,6%, FinecoBank-2,2%, Mediolanum -1,8%. Prosegue la frana di Cnh Industrial, in calo del 2%, Fiat Chrysler -1,7%, Finmeccanica -0,3%.
In controtendenza Rcs +2,84%. Mediobanca ha confermato la raccomandazione Outperform e il target price a 1,44 euro, sostenendo che la discesa seguita alla pubblicazione dei risultati semestrali rappresenta una opportunità di acquisto. Più cauta Equita che ha ribadito il giudizio Hold e il target di 1,30 euro.