Bpm ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 154,1 milioni, in calo del 19,5% rispetto ai 191,5 milioni di giugno 2014. Tuttavia, l’utile netto normalizzato si è attestato a 164,7 milioni e, al netto della plusvalenza generata nel primo semestre dello scorso anno dalla cessione di una quota di Anima holding, risulterebbe in crescita del 69% rispetto ai primi sei mesi 2014.
Il margine di interesse si è attestato 402,9 milioni (-1,1%), mentre le commissioni nette sono state pari a 306,8 milioni (+11,0%). Sul fronte della patrimonializzazione, a fine giugno i fondi propri si attestavano a 5 miliardi e il Cet1 ratio all’11,35%.
Il consiglio di gestione della banca, informa un comunicato, “previo parere favorevole espresso dal consiglio di sorveglianza”, ha approvato le modifiche statutarie necessarie per l’adeguamento dello statuto della banca al nuovo quadro normativo in materia di banche popolari, e in particolare ha deliberato l’innalzamento a 10 del numero massimo di deleghe che possono essere conferite a ciascun socio della banca ai fini della rappresentanza in assemblea.