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Demanio, Reggi: nell’immobiliare più trasparenza contro la corruzione

Il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi, in un’intervista, spiega che il problema della corruzione va affrontato “a monte, offrendo ai cittadini parametri semplici con cui valutare gli amministratori”. Per gli investimenti dall’estero servirebbe “un unico collettore di opportunità”, oggi invece ogni ministero procede per conto suo

Demanio, Reggi: nell’immobiliare più trasparenza contro la corruzione

“Più che con una serie di vincoli per gli addetti ai lavori la corruzione deve essere sconfitta a monte. E ciò diventa possibile se il cittadino comune viene messo in condizione di avere parametri semplici attraverso i quali valutare la gestione dei pubblici amministratori.’’ Lo sostiene Roberto Reggi, direttore generale dell’Agenzia del Demanio, che ha introdotto un codice etico’’ innovativo per il settore immobiliare esuggerisce anche una struttura unica per le vendite dello Stato all’estero. 

Nell’intervista al portale ‘’ilGhirlandaio.com’’ , Reggi sottolinea che l’obbiettivo dell’agenzia non è tanto quello di dismettere il patrimonio pubblico, che rientra nell’attività di altri soggetti, ma di realizzare piuttosto dei semilavorati’’ e renderlifruibili per uso governativo o per essere ceduti. “Finora – ha rilevato – l’attività di valorizzazione non ha avuto la necessaria evidenza. L’ Agenzia è stata persino considerata una sorta diserbatoio da attingere nei momenti critici”.

 Riguardo ai rapporti coi privati del settore, coi quali ha introdotto un incontro trimestrale, Reggi spera che la maggiore visibilità dell’attività del demanio (il sito è diventato una testata giornalistica, diretta da Paola Cambria) sia di stimolo per l’intero settore immobiliare. “Considero la nostra funzione – ha precisato – anche politica e la nostra attività un messaggio di trasparenza verso i professionisti delsettore, gli amministratori locali e tutti i cittadini”. Infine sui rapporti con gli investitori esteri Reggi ha auspicato un coordinamento unico a Palazzo Chigi. “Ci vorrebbe – ha detto – un unico collettore di opportunità, un’offerta concentrata in una struttura unica, mentre ora c’è ancora una suddivisione di competenze e ogni ministero fa la sua promozione”.

Pubblicato in: News

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