Piazza Affari ha aggiornato il record 2015. L’indice Ftse Mib +1,38% ha toccato quota 24.153, sopra al livello toccato il 15 aprile scorso (24.085). E’ un livello che non si vedeva da fine 2008. Anche le altre borse del Vecchio Continente sono in rialzo: Francoforte +095%, Parigi +0,83%, Londra +0,52%. Madrid +0,3%. In discesa sia il rendimento del Btp decennale, all’1,91% che lo spread a 115 punti base.
Sotto pressione solo il settore minerario -2,3% condizionato dalla caduta dell’oro (1.114 dollari l’oncia) i cui prezzi stamani hanno toccato il livello più basso degli ultimi cinque anni, scendendo anche a 1.073,67 dollari.
In Grecia hanno riaperto stamane le banche. Atene ha ripagato il prestito alla Bce e al Fondo monetario (per un totale di 6,8 miliardi) utilizzando il prestito-ponte ottenuto dalla Ue. Fonti del governo ellenico hanno affidato a Bloomberg la notizia che sono stati avviati i mandati di pagamento nel giorno della scadenza più impegnativa, quella nei confronti della Banca centrale europea (4,2 miliardi).
A Milano spicca il rialzo di Fiat Chrysler +2,2% sulla spinta della possibile cessione di Magneti Marelli, notizia però smentita dal gruppo.Sale anche Finmeccanica +2,2% che ha siglato un contratto da 160 milioni di dollari con la russa Rosneft.
Tra gli istituti di credito guida la corsa Mediobanca +3,8%, sospinta dal report di Bank of America che ha riavviato la copertura con un buy (target price 11 euro). Monte Paschi sale del 2,7% davanti ad Intesa+1,4% ed Unicredit +0,8%.
Effervescente il comparto delle Popolari: Banco Popolare +1,9%, Banca Popolare di Milano +1.7%. Suona la riscossa il settore del risparmio gestito: Azimut +2,1%, Mediolanum +1%.
Bene le altre blue chips: Enel +1.1%, A2A +1,9%, Telecom Italia +0,5%. Salgono anche Eni +0,8% e Saipem +1,3%.
Infine Atlantia +1,9% nel giorno della scelta del compratore del 15% di Adr.