L’anno prossimo l’Italia dirà addio alla tassa sulla prima casa. E’ la promessa annunciata dal premier Matteo Renzi all’assemblea del Pd all’Expo di Milano dove ha anticipato una “rivoluzione copernicana” e una riduzione senza precedenti dell tasse in cinque anni. A differenza però degli altri, ha aggiunto Renzi all’indirizzo di Berlusconi, “noi i tagli di tasse non li promettiamo soltanto, ma li facciamo come s’è visto con gli 80 euro ai lavoratori più deboli”.
Dopo l’abolizione della tassa sulla prima casa e dell’Imu agricola e sugli imbullonati, nel 2017 il Governo interverrà su Ires e Irap per ridurle e infine nel 2018 ci saranno interventi a favore dei lavoratori sugli scaglioni dell’Irpef e sulle pensioni.
CASA E IRPEF
Il pacchetto triennale proposto da Renzi vale circa 45 miliardi: cinque miliardi sono l’alleggerimento previsto nel 2016 per abolire le tasse sulla prima casa, ovvero quel che è rimasto dell’Imu (poi trasformata in parte in Tasi che ingloba i servizi indivisibili comunali e lo smaltimento rifiuti) e poi l’Imu sui terreni agricoli e l’assurdo prelievo sui macchinari imbullonati. Dal 2017 il conto sale a quota 20 miliardi per ridurre ancora di più Ires e Irap (rispetto a quanto è già stato deciso nel 2015), più altri 20 miliardi nel 2018, quando nei piani del premier si dovrà mettere mano anche alle aliquote Irpef.
Entrando più nel dettaglio, stando ad alcune fonti del governo riportate dall’Ansa, abolire le tasse sull’abitazione principale significherà far fronte ad un mancato incasso pari a circa 3,5 miliardi di euro. A tanto è ammontato infatti lo scorso anno, secondo i dati riferiti al 2014 del Dipartimento delle Finanze, il gettito prima casa dovuto all’Imu (si paga solo sulle abitazioni di lusso ed extra-lusso) e alla Tasi. Se alla tassazione sulla prima casa si aggiunge anche il gettito dell’Imu agricola il conto per il bilancio pubblico sale ad oltre 4 miliardi. In base ai dati delle Finanze, l’incasso 2014 dall’Imu sui terreni è ammontato a 550 milioni di euro, mentre da Imu e Tasi sui fabbricati rurali sono entrati 39 milioni di euro.
INVESTIMENTI E RIFORME
Oltre al taglio delle tasse, che sarà la bussola del Governo Renzi fino alle elezioni politiche ma nel rispetto dei parametri europei e senza aumentare il debito pubblico, il premier ha anche detto che gli investimenti e le infrastrutture saranno le altre priorità dell’Esecutivo. A questo intervento il governo intende destinare 20 miliardi “che già ci sono”.
Sul piano parlamentare il primo obiettvo del Governo è arrivare alla definitiva approvazione della riforma della Pa ento il 7 agosto e a settembre al sì di Palazzo Madama alla riforma del Senato prima della nuova legge di Stabilità.
Un altro piatto forte del Governo Renzi sarà la battaglia sui diritti civili con l’approvazione in autunno della nuova legge sulle unioni civili.
“Il Paese è ripartito e non è più lo zimbello dell’Europa ma una colonna portante – ha detto Renzi – ma ora serve un salto di qualità” contro la tribù dei musi lunghi (la minoranza dem) e contro i disfattisti che sono rappresentati dal Movimento 5 Stelle, dalla sinistra radicale e dalla Lega di Salvini. “Il vero avversario – aggiunto Renzi – è la paura”.