L’Inps ha pubblicato oggi la scheda informativa sulla previdenza degli iscritti al Fondo clero, dal quale risulta una gestione costantemente in passivo: nonostante il rapporto iscritti/pensionati sia sempre ben superiore all’unità (1,45 nel 2015), è ancora troppo alto lo squilibrio tra contributi versati e prestazioni erogate (nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni è di 1 a 3).
Il Fondo di previdenza del clero e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica è stato istituito quale fondo unico con legge 22 dicembre 1973 n.903. In passato, la legge 5 luglio 1961 n. 579 disciplinava l’assicurazione di invalidità e vecchiaia del clero e la legge 5 luglio 1961 n.580 disciplinava l’assicurazione di invalidità e vecchiaia dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica. Con l’unificazione dei due fondi previdenziali è stata istituita a carico del fondo anche la pensione ai superstiti, per cui il Fondo di previdenza del clero eroga la pensione di vecchiaia, la pensione di invalidità e la pensione ai superstiti a favore degli iscritti.
Le pensioni erogate dal fondo sono 13.788 (dato di consuntivo 2014) e la gestione è appunto in passivo da un po’ di anni, considerando i risultati economici annuali negativi compresi tra 56 e 115 milioni di euro nel periodo 2002-2015 ed un disavanzo patrimoniale di oltre 2,2 miliardi di euro nel 2015.
L’Inps ha anche segnalato alcune particolarità di tale comparto:
– Il fondo non è stato interessato dalla riforma pensionistica Monti-Fornero.
– I contributi non sono commisurati ad un’aliquota percentuale della retribuzione o del reddito, ma sono dovuti in misura fissa.
– Il sistema di calcolo delle pensioni non è né retributivo, né contributivo e/o misto bensì a prestazioni definite in somma fissa.
– Il fondo prevede una misura minima per tutte le pensioni che eroga, corrispondente al trattamento minimo dell’assicurazione generale obbligatoria (euro 502,39 nel 2015).
– Circa il 72% dei quasi 14mila pensionati del fondo risulta titolare di altre pensioni da gestioni diverse, il cui valore medio è di 1000 euro lordi mensili.
Da un ipotetico ricalcolo contributivo delle pensioni, si evidenzia che – delle pensioni del comparto con decorrenza successiva al 1999 – oltre il 60% delle pensioni subirebbe una decurtazione superiore al 50% e che non esistono soggetti che avrebbero un vantaggio con il ricalcolo contributivo.
La scheda completa relativa al Fondo di previdenza del clero e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica è disponibile nella sezione “Inps a porte aperte” sul sito www.inps.it, insieme a tutte le altre già pubblicate.