L’extraterrestre è ripiombato sul Tour, domando il Condor delle Ande, annientando il Pistolero spagnolo, spazzando via lo Squalo italiano. A Chris Froome, già in giallo, è bastata la prima scalata “hors catégorie” dei Pirenei per mettere le mani sul Tour. Al termine di un’ascesa finale a La Pierre-Saint-Martin in cui il Team Sky, non solo il suo leader, ha dato un’esibizione di forza devastante completando il trionfo con il secondo posto di un redivivo Richie Porte che negli ultimi duecento metri ha avuto la forza di precedere Nairo Quintana, togliendogli due secondi di abbuono. E il piccolo scalatore colombiano è stato l’unico dei big capace di contenere il distacco dal marziano in giallo a 1’04”.
Contador, undicesimo al traguardo, ha ceduto quasi tre minuti rendendo sempre più problematico l’obiettivo di realizzare la doppietta Giro-Tour. Il vincitore del Giro ha dato tutto, anche per dedicare l’eventuale impresa a Ivan Basso dopo il suo drammatico e improvviso addio al Tour, ma le terribili accelerazioni di Froome lo hanno tramortito.
Ancora peggio ha fatto Vincenzo Nibali che si è subito perso sulle rampe finali, 15 km con pendenze non impossibili ma toste. Il leader dell’Astana è andato metro dopo metro alla deriva finendo la tappa a 4’26” da Froome. Per il campione italiano questo Tour si sta trasformando di giorno in giorno in una resa penosa tanto appare lontano dall’immagine vincente dell’anno scorso.
A questo punto, a meno di resurrezione miracolosa, appare anche difficile l’obiettivo del podio. Oggi c’è un altro tappone con i leggendari colli che hanno fatto la storia del Tour, prima l’Aspin e poi il Tourmalet ma il Nibali di oggi promette poco o niente: “Non sono quello dell’anno scorso”, ammette lo Squalo che ora è decimo in classifica a quasi 7 minuti dalla maglia gialla.
La sfida stellare tanto attesa e sospirata alla vigilia per la presenza dei fantastici quattro che hanno dominato Giro e Tour negli ultimi anni rischia di essere finita prima ancora di cominciare tanto più forte è apparso Froome. I distacchi parlano chiaro: se Nibali è lontano 6’57”, anche il ritardo di Contador – 4’04” – si fa sempre più pesante.
Anche Quintana, terzo in classifica, ha visto dilatarsi lo svantaggio su Froome a 3’09” anche se si è avvicinato al secondo posto di Van Garderen. Quarto è Valverde a 4’01”. Chiude la top ten Nibali. Dietro è l’abisso creato in un sol giorno dalle “frullate” di Froome: altre vittime illustri sono state Uran arrivato a 5’54” dal marziano britannico e Joaquim Rodriguez (34esimo) a 6’07”.