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Inps: 42,5% pensionati sotto i 700 euro lordi

RAPPORTO ANNUALE INPS – Il 23,5% dei pensionati ha pensioni mensili comprese tra mille e 1.500 euro, mentre un ulteriore 17,2% tra 1.500 e 2.000 euro – L’anno scorso l’Inps ha chiuso i conti con un rosso di 12,7 miliardi, ma lo squilibrio strutturale delle singole gestioni “non mette a rischio la sostenibilità complessiva del sistema”.

Il 42,5% dei pensionati italiani (pari a oltre 6,6 milioni di persone) riceve uno o più assegni d’importo inferiore a 707 euro lordi al mese, mentre il 12,1% rimane sotto i 300 euro. Il 23,5% ha pensioni mensili comprese tra mille e 1.500 euro, mentre un ulteriore 17,2% tra 1.500 e 2.000 euro. Il 12,2% riceve tra i 2mila e i 3mila euro lordi mentre solo 724.250 soggetti percepiscono oltre 3.000 euro. Questi dati si inseriscono nel quadro di un aumento generale del numero di persone sotto la soglia di povertà, che nel 2014 ha raggiunto quota 15 milioni, ovvero circa una famiglia su quattro. I numeri emergono dal rapporto annuale dell’Inps, presentato oggi alla Camera dal presidente dell’Istituto, Tito Boeri. 

Stando ai dati contenuti nel documento, i pensionati italiani percepiscono in media 1.323 euro lordi mensili, in aumento dai 1.297 del 2013. Il rapporto tra la spesa pensionistica e il Pil si è attestato invece al 16,1% nel 2013, rimanendo pressoché invariato rispetto al 2013. 

Quanto ai conti dell’Istituto di previdenza, l’anno scorso il risultato economico è stato negativo per 12,7 miliardi e il disavanzo finanziario di competenza ha raggiunto i 7,8 miliardi di euro, un dato su cui hanno pesato risultati di segno opposto delle diverse gestioni amministrate. In particolare, nella gestione ex Inpdap lo squilibrio della Cassa pensioni dipendenti enti locali è di circa 6 miliardi. 

L’Inps assicura però che il deficit annuale del bilancio e lo squilibrio strutturale delle singole gestioni previdenziali non mettono a rischio la sostenibilità dell’intero sistema di sicurezza sociale

Sul versante delle nuove prestazioni, nel 2014 sono state presentate 1.529.393 domande di Aspi, l’assicurazione che ha sostituito l’indennità di disoccupazione, aumentando rispetto all’anno precedente del 14,6%, mentre il numero medio mensile dei beneficiari è stato di 652.985 unità (+78,9% sul 2013). La spesa per la prestazione di Aspi è risultata, nello stesso periodo, pari a 5,7 miliardi, e di 3,8 miliardi per la contribuzione figurativa, a fronte di contributi incassati pari a 4,6 miliardi.

Infine, Boeri – che oggi ha presentato una proposta di riforma delle pensioni in 5 punti – ha sottolineato la necessità di riformare la governance dell’Istituto, perché “ogni ulteriore ritardo nel dare all’Inps assetti di governo stabili, processi decisionali snelli e al tempo stesso in grado di assicurare la supervisione da parte dei nostri principali stakeholders, lavoratori e pensionati, non può che ripercuotersi sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini”. 

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