A memoria d’uomo bisogna risalire ai leggendari anni Cinquanta per ritrovare un concentrato di sfide ai vertici come quelle che sulla carta offre il Tour 2015 che partirà questo sabato da Utrecht. Atteso da tempo finalmente il poker dei fantastici quattro è pronto a darsi a battaglia sulle strade di Francia: Nibali, Froome, Contador e Quintana, gli incontrastati protagonisti della grandi corse a tappe di questi anni, si trovano per la prima volta, l’uno contro l’altro, al via della Grande Boucle e, se la iella non ci metterà lo zampino sotto forma di cadute o incidenti vari, promettono tre settimane di scintille.
Tutti e quattro si presentano all’appuntamento ciclistico clou dell’anno con una serie di importanti successi: il colpo più prestigioso l’ha messo a segno Contador con il trionfo al Giro: il campione spagnolo, che punta a una storica doppietta, in preparazione del Tour ha vinto anche la Route du Sud, battendo Quintana; Froome ha centrato il Critérium du Dauphiné che è un antipasto alpino del Tour; NIbali, che al Delfinato era andato a corrente alternata, ha dato sfoggio della sua classe bissando il successo a Superga nel campionato italiano; Quintana ha messo la sua firma sulla Tirreno-Adriatico.
Si preannuncia una lotta tra giganti con i pronostici dei bookmaker che danno qualche chance in più a Froome quotato 2,75 rispetto a Quintana (3,50), Contador (4,75) e Nibali (5). Dietro questi quattro big, c’è il vuoto anche se non mancano nomi di richiamo come Alexandro Valverde, Joaquim Rodriguez, il campione del mondo Kwiatkowski, l’americano Teejay Van Garderen. I francesi, che non vincono la Grande Boucle, dal 1985 (l’ultimo transalpino in maglia gialla a Parigi fu Bernard Hinault), puntano su Thibaut Pinot, già sul podio l’anno scorso alle spakle di Nibali assieme a Jean-Marie Peraud.
Ma già ripetere il risultato dell’anno scorso appare una “mission impossibile”. Il percorso per un totale di 3.344 km di corsa presenta 21 tappe: sei di pianura di cui una sul temuto pavé, dove cadde Froome e NIbali cominciò a vincere il Tour; sette di montagna con cinque arrivi in salita, una sola crono individuale di 14 km a Utrecht e una cronosquadre di 28 km il 12 luglio. I Pirenei saranno affrontati prima delle Alpi, con la scalata alla mitica Alpe d’Huez alla vigilia dei Campi Elisi, dove domenica 26 luglio ci sarà la conclusione del Tour. Solo lassù dove il Tour arrivò per la prima volta nel e vide il trionfo di Fausto Coppi, si conoscerà il sicuro padrone del Tour.