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Bini Smaghi su Grecia e referendum: “Vinca il Sì o il No, Tsipras ha già perso”

L’ex membro del board della Bce, Lorenzo Bini Smaghi, analizza sul “Corriere della sera” gli effetti del referendum greco sulla politica e sull’economia ellenica e spiega perchè, sia che vinca il Sì e sia che vince il No, il premier Alexis Tsipras ha perso comunque, con gravi conseguenze sul futuro del suo Paese

Bini Smaghi su Grecia e referendum: “Vinca il Sì o il No, Tsipras ha già perso”

“La scelta di Tsipras di indire un referendum era forse inevitabile, l’unico modo in uscire dall’impasse negoziale in cui si era infilato. Ma nel tempo rappresenta una soluzione “lose-lose”, in cui rischia di perdere indipendentemente dall’esito. E con lui la Grecia. Uno spunto di riflessione importante per chi, in altri Paesi europei, propone simili referendum”. E’ la conclusione dell’acuta analisi di Lorenzo Bini Smaghi, già membro del board della Bce e oggi presidente della Société Générale, sul “Corriere della sera” di oggi.

E’ certamente legittimo dare la parola al popolo su questioni cruciali per la vita dei cittadini ma sono i tempi e le modalità a fare la differenza. A conferma che il diavolo si nasconde nei dettagli. Referendum greco sul piano europeo? Ok, ma perché dopo la scadenza della rata dovuta da Atene al Fondo Monetario al 30 giugno e non con un congruo anticipo, come era possibile fare con un’accelerazione delle trattative? Scelta democratica o banale furbata? Quanto al referendum sull’euro proposto da Beppe Grillo, che non a caso  inneggia a Tsipras, al di là dei problemi tecnici, è ora di dire con chiarezza qual è la vera sostanza: anziché chiedere agli italiani se vogliono o no l’euro, perché non andare al cuore del problema che tutti possono davvero capire chiedendo agli italiani se sono davvero disposti a perdere metà del loro patrimonio e dei loro redditi con il ritorno alla lira?

Ma ciò che ora interessa sono gli effetti del referendum greco, analizzati da Bini Smaghi, sia nell’eventualità che vinca il Sì che in caso di vittoria del No.

VITTORIA DEL SI’ AL PIANO EUROPEO – “Se al referendum greco vince il Sì al programma europeo, Tsipras – scrive Bini Smaghi – sarà obbligato ad attuarlo, anche contro la volontà del suo partito” che ha già detto di appoggiare il No. Si potrebbe arrivare a nuove elezioni, ma quel che il capo di Syriza non ha capito è che “il mandato dei suoi elettori era soprattutto quello di far rimanere la Grecia in Europa e nell’euro, ma di ottenere condizioni migliori dei suoi predecessori. “In questo Tsipras ha fallito” osserva Bini Smaghi, che aggiunge: “Il leader greco – osserva inoltre il banchiere – avrà poi perso la fiducia degli altri capi di governo europei, che è riuscito ad unire contro di sé in un negoziato esasperante e inconcludente”.

VITTORIA DEL NO IN GRECIA – “Se al referendum greco vince il No all’Europa, Tsipras – scrive Bini Smaghi – si troverà a dover gestire un’uscita della Grecia dall’euro in condizioni drammatiche” perché “l’adozione di una nuova moneta, di un nuovo quadro di legislazione monetaria per consentire alla banca centrale greca di finanziare il disavanzo di bilancio, determinerà una forte svalutazione con ripercussioni negative sui risparmi e sul valore reale di stipendi e pensioni”. A quel punto, “per evitare il collasso del sistema finanziario, che avrà bisogno di nuove iniezioni di capitale, Tsipras dovrà comunque negoziare con le istituzioni internazionali per ottenere nuovi aiuti, che saranno inevitabilmente legati a condizioni più rigorose”.

Infine il default “farà scattare cause internazionali con i creditori privati, che imbriglieranno la Grecia per anni, come dimostra l’esempio dell’Argentina”. E più in generale gli investitori tenderanno a ritirarsi “con effetti recessivi sull’economia greca” e senza che sia certo che il governo Tsipras riesca a salvarsi.

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