La controproposta di Atene sulle riforme non è sufficiente. A dirlo sono alcuni funzionari Ue, commentando il documento di tre pagine sugli obiettivi di bilancio inviato dalla Grecia a i creditori internazionali: Ue, Bce e Fmi. “Ciò che è stato inviato – secondo uno dei funzionari interpellati – non è sufficiente per fare avanzare il processo” e sbloccare la nuova tranche di aiuti da 7,2 miliardi.
Secondo le fonti Ue, nel documento – che rappresenterebbe una specie di emendamento rispetto al piano già inviato dalla Grecia – Atene prevede degli obiettivi di avanzo primario di bilancio lievemente più alti di quelli precedentemente ventilati, tanto da raggiungere lo 0,75% del Pil quest’anno, l’1,75% nel 2016 e il 2,5% nel 2017. Un altro passo avanti, anche se non sufficiente, nella direzione dei creditori, sarebbe quello che riguarda la riforma sull’Iva, su cui Atene ha ammorbidito la propria posizione.
Le parti, nonostante tutti parlino della necessità di arrivare a una soluzione in tempi brevi, rimangono ancora distanti. La proposta dei creditori è quella di estendere l’attuale programma fino marzo 2016 con un finanziamento intorno agli 11 miliardi di euro, in cambio dell’attuazione di alcune riforme all’insegna dell’austerity che la Grecia, però, ha già rifiutato di mettere in pratica.