La Grecia è stata uno degli argomenti chiave sul tavolo del G7. A fare il punto sulla situazione di Atene è Angela Merkel, al termine dei lavori: “Abbiamo parlato della Grecia, non in modo molto ampio ma nel quadro dell’esame della situazione economica dell’Eurozona. Altri Paesi che non sono membri si sono informati sull’andamento dei negoziati”.
Riguardo alla situazione di Atene, dove la Borsa, dopo un tentativo di stabilizzazione, è tornata a fondo, la Merkel ha dichiarato che “Possiamo solo dire tutti assieme che vogliamo che la Grecia resti nell’Eurozona ma abbiamo anche dichiarato in modo molto chiaro che la solidarietà dell’Eurozona e dell’Fmi con la Grecia richiede che Atene proponga e attui delle misure”.
Bisogna porre un rimedio, dunque, ad una situazione che rischia di avere conseguenze negative per l’intera area, e bisogna farlo in fretta: “non c’e’ più molto tempo per risolvere il problema – ha proseguito la cancelliera – e bisogna lavorare con grande determinazone”.
A spingere sul punto della rapidità nel raggiungere una soluzione è anche il presidente della Repubblica francese Francois Hollande, secondo cui accelerare i tempi dell’accordo sarebbe “nell’interesse di Atene”. “Se vogliamo andare avanti – ha spiegato Hollande – sarebbe necessario che ci siano delle discussioni tecniche nelle ore e nei giorni a venire così che le proposte che secondo i greci non stanno funzionando siano rimpiazzate da soluzioni alternative”.
Per il presidente statunitense Barack Obama, infine, “la Grecia dovrà essere seria nell’adottare riforme importanti non solo per soddisfare i creditori ma per creare una strada per far sì che l’economia greca possa tornare a crescere e prosperare. Le autorità elleniche devono fare scelte politiche difficili che saranno buone nel lungo termine”.
“C’è il senso di urgenza – ha proseguito Obama – nel trovare una strada per risolvere la situazione” e c’è anche bisogno che la comunità internazionale “riconosca le sfide straordinarie che la Grecia deve affrontare”. “Se entrambe le parti mostrano flessibilità – ha concluso il presidente Usa – questo problema può essere risolto ma ciò richiede decisioni difficili per chi è coinvolto”.