Cala l’indice che misura l’attività del settore dei servizi in Italia. Nel mese di maggio, infatti, l’indice Pmi per dei servizi elaborato da Markit Economics, ha fatto segnare una flessione a quota 52,5 punti dai 53,1 di aprile. Delusi gli analisti, che avevano previsto una contrazione più moderata a quota 52,9.
In ogni caso il dato è rimasto, per il quinto mese consecutivo, al di sopra di quota 50 che rappresenta la soglia di demarcazione fra espansione e contrazione del ciclo. L’indice composito, invece, è sceso a 53,7 da 53,9 di aprile.
Nonostante il rallentamento rispetto ad aprile, Phil Smith, economista di Markit, tratteggia un quadro tutto sommato benaugurante per l’economia italiana: “Continua a crescere, con la forte probabilità che l’incremento del Pil del secondo trimestre possa eguagliare il rialzo dello 0,3% dei primi tre mesi dell’anno”.
L’indice destagionalizzato Markit Pmi servizi per l’intera Eurozona, invece, è sceso a maggio al 53,8 punti dal 54,1 di aprile. In flessione anche l’indice composito della produzione, a 53,6 contro il 53,9 registrato nel mese di aprile.