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L’ombra di Grexit sulle Borse. Al via l’aumento di capitale di Mps

L’annuncio che Atene non pagherà la prossima rata al Fondo Monetario agita i mercati, anche se oggi molte Borse sono chiuse per festività – Effetto elettorale in Spagna e in Polonia – Al via l’aumento di capitale del Monte dei Paschi: domani la Fondazione deciderà se partecipare – Malacalza più forte in Carige – Fca ed Exor non mollano.

L’ombra di Grexit sulle Borse. Al via l’aumento di capitale di Mps

Partenza dimezzata della settimana finanziaria. Sono chiusi per festività sia la City britannica (Spring holiday) che le Borse Usa (Memorial day). Giornata di vacanze anche per i listini svizzeri e tedeschi (Pentecoste). Ferme anche le piazze di Hong Kong e della Corea del Sud: oggi si festeggia la nascita di Budda. Tra i listino aperti prevale intanto il segno più. Sale la Borsa giapponese: +0,7% sull’onda dello yen debole e di una bilancia commerciale migliore del previsto. Avvio sprint per Shanghai, in ascesa del 2%. 

NON SOLO GRECIA: RIBALTONI ELETTORALI IN SPAGNA E POLONIA

A tener alta la tensione sui mercati europei aperti ci penserà la Grecia. Il ministro degli Interni Nokos Voutsis ha dichiarato che Atene non pagherà la prossima rata di debito al Fondo Monetario. “Non ci sono soldi in cassa – ha detto lo stretto collaboratore di Tsipras – perciò non pagheremo”. Voutsis ha aggiunto che Ue e Fmi in cambio della concessione degli aiuti necessari pongono “condizioni inaccettabili”. Ovvero Syriza non può cedere né sulle pensioni né sulla restaurazione dei contratti collettivi di lavoro, temi su cui Angela Merkel si è dimostrata a Riga più rigida che in passato. 

A questo punto assume importanza cruciale il G7 di Dresda di giovedì e venerdì prossimo in cui la questione greca sarà sul tavolo dei ministri delle Finanze, compreso il segretario Usa Jack Lew. A complicare il quadro europeo contribuirà anche la vittoria alle elezioni in Spagna ed in Polonia delle opposizioni. In Spagna Podemos eguaglia il partito del premier Rajoy a Madrid ed è in testa a Barcellona. In Polonia vince il populista di destra Andrzej Duda.

YELLEN: TASSI SU’ NEL 2015. DRAGHI: RIFORME O IL QE NON BASTERA’ 

La chiusura dei listini anglosassoni consentirà ai mercati di metabolizzare le parole di Janet Yellen, che venerdì sera ha ribadito che i tassi Usa cominceranno a salire prima della fine dell’anno. Il presidente della Federal Reserve ha tracciato un quadro incoraggiante dell’economia Usa, ove cominciano a prender consistenza gli aumenti dei salari e la ripresa dell’inflazione mentre, grazie al prezzo contenuto dell’energia, le famiglie hanno a disposizione in media 700 dollari in più. Per il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, la crescita mondiale resta però “modesta e disomogenea”. La “normalizzazione” dei tassi Usa potrebbe causare volatilità sui mercati. 

Non meno importanti gli interventi di Mario Draghi nel corso del meeting di Sintra organizzato dalla Bce: il banchiere ha rilevato che la congiuntura economia è la migliore da sette anni a questa parte”, ma ha sottolineato che è il clima giusto per rafforzare le riforme strutturali che dovranno essere guidate da una comune regìa europea. “In questi anni – ha detto – alcuni Paesi hanno aumentato le tasse, la spesa e tagliato gli investimento. Ovvero hanno fatto l’esatto opposto di quanto si doveva”. 

MARKET MOVERS: IL PIL USA, LA RELAZIONE DI BANCA D’ITALIA

Riflettori accesi domani sull’assemblea della Banca d’Italia. Sarà l’occasione per fare il punto sulla “rivoluzione” in arrivo nel sistema bancario e sulla congiuntura. L’Istat intanto rilascerà i dati finali sul Pil del primo trimestre. Nonostante l’iniezione di ottimismo da parte del presidente della Fed gli operatori sono convinti che la seconda lettura del Pil Usa del primo trimestre, prevista per venerdì prossimo, segnalerà un calo dell’economia americana: La revisione dei dati dovrebbe segnalare una contrazione dello 0,9%, in parte legata alla congiuntura stagionale, che contro la prima proiezione a +0,2%.

Da mercoledì a venerdì i ministri delle Finanze di riuniranno a Dresda. Sarà l’occasione per affrontare il dossier Grecia, anche alla presenza del segretario americano ai commerci Jack Lew, che già si è detto preoccupato delle possibili conseguenze del Grexit.

PIAZZA AFFARI +25% DA INIZIO ANNO. AL VIA LE ASTE DEL TESORO

Piazza Affari ha chiuso in rialzo la settimana (+1,3%) per la terza volta di fila, dopo aver assorbito lo stacco dei dividendi di molti titoli primari. Al netto delle cedole il rialzo è pari al 2,6%. Hanno fatto meglio però le altre Borse europee: l’Indice Eurostoxx è salito del 2,9%. Milano, in parte frenata dall’andamento del comparto bancario, vanta ancora la performance migliore del 2015 con un guadagno del 25%. 

In lieve salita venerdì lo spread Btp/ Bund a 123 punti. Il decennale rende l’1,83%. Martedì cominceranno le aste di fine mese. Si comincia, al solito con Ctz e Btpei, domani toccherà ai Bot a 6 mesi 6 miliardi l’offerta contro 6,1 miliardi in scadenza). Giovedì andranno all’asta i titoli a medio-lungo termine (i quantitativi saranno comunicati stasera). 

MPS, LA FONDAZIONE DEVE ANCORA DIRE SI’

Al centro delle attenzioni stamane l’avvio dell’aumento di capitale per 3 miliardi di Monte Paschi. L’operazione è destinata a rivoluzionare ancora una volta la mappa azionaria della banca, non fosse che per l’effetto fortemente diluitivo dell’operazione (il 90,9%). 

Solo martedì si saprà se la Fondazione senese, oggi al 2,5%, parteciperà all’aumento. Altri soci rilevanti hanno già sciolto la riserva in senso positivo: Fintech (4,5%), Axa (3,7%) e Alessandro Falciai (1,7%). Con l’emissione dei nuovi titoli al Tesoro andrà il 4% del capitale. L’offerta prevede un prezzo unitario di 1,17 euro con uno sconto del 38,9% sul Terp (il prezzo teorico dopo lo stacco del diritto). I diritti saranno negoziabili da stamane fino all’8giugno ed esercitabili fino al 12 giugno. 

L’aumento di capitale è garantito da un consorzio di 21 istituti guidato da Ubs, Citi, Goldman Sachs e Mediobanca che incasserà a titolo di commissioni 130 milioni.

CARIGE, MALACALZA CONSOLIDA LA LEADERSHIP 

C’è attesa sulla reazione del mercato alla svolta in casa Carige, l’altro istituto italiano chiamato ad un aumento di capitale (850 milioni, da effettuare entro la fine di giugno) imposto dalla Bce. Nel corso del week end Vittorio Malacalza ha acquisito una quota del 4,6% detenuta dai francesi di Bpce. 

Oggi l’imprenditore controlla il 15% circa della banca mentre Bpce, scesa al 5,1%, potrebbe cedere l’intera partecipazione. Altri grandi azionisti sono Ubs (4,6%) e The Summer Trust, controllata dal finanziere Gabriele Volpi che potrebbe aumentare la sua partecipazione. Anche in Carige l’aumento sta provocando una rivoluzione degli assetti azionari.

PIOGGIA DI CEDOLE PER MID E SMAL CAP

Nuova infornata di dividendi per alcune mid cap e numerose small. Staccano la cedola Acsm-Agam (0,035), Astm (0,5 saldo), Be Think (0,00056), El.en (1 euro), Elica (0,0284),Engineering (1, 64517), Gas Plus (0,1),, Ima (1,35), Irce (0,03), Marr (0,62), Nice (0,0475),Sabaf (0,4), Salini Impregilo (0,04 ordinarie, 0,26 risparmio),Tmburi (0,061), Tesmec (0,23),Frendy Energy (una nuova azione ogni cinque),Plt Energia (0,077), Primi sui Motori (una nuova azione per una già posseduta).

Stamane si terrà l’assemblea di Ferrovie Nord Milano. Oltre all’approvazione dl bilancio, dovrà essere nominato un nuovo presidente dopo le dimissioni di Norberto Achille, folgorato dalle inchieste sulle spese personali pagate con fondi della società.

FCA TORNA ACORRERE. PROSEGUE LA CAMPAGNA USA DI EXOR

Torna ad avanzare la scuderia Agnelli all’inizio di un mese “caldo” che culminerà nella presentazione della prima Alfa della nuova serie. Ad agitare le acque anche la pubblicazione di un’e-mail inviata a marzo da Sergio Marchionne a Mary Barra di Gm per avviare discussioni in vista di un possibile merger. Ma l’invito non ha avuto risposta.

Fiat Chrysler è stata la blue chip migliore del Ftse Mib della settimana con un rialzo del 6,5%. L’incremento è in linea con l’andamento dello Stoxx Automotive (+5%). A sostenere il titolo è stato l’andamento delle vendite sul mercato europeo: +13,4% contro un aumento medio del 6,4% .Per il quarto mese consecutivo il Fca è cresciuta più del mercato. Il titolo registra un rialzo del 50% da inizio 2015.

Ottima performance nella settimana anche di Cnh Industrial (+6%). La società ha archiviato il primo trimestre con un utile per azione di 2,03 dollari (1,65 le previsioni degli analisti). Il Ceo Richard Palmer ha dichiarato nella conference call con gli analisti che Cnh intende sfruttare l’attuale congiuntura debole del settore per fare acquisizioni. Exor chiude la settimana a quota 44,88 euro, massimo dell’anno. 

La finanziaria degli Agnelli continua la sua battaglia per l’acquisto di Partner.Re, la sesta compagnia di riassicurazione del mondo. IL board ha definito “inaccettabile” l’offerta della società torinese (6,8 miliardi di dollari) e insiste nell’operazione di fusione con la concorrente Axis, chiedendo l’appoggio dei soci. Exor ha replicato dichiarando di prender atto “con favore” della decisione di esprimersi con un voto e chiede che “sia finalmente fissata la data dell’assemblea”. 

AZIMUT A CACCIA DI NUOVI EQUILIBRI 

Quando s’esaurirà il flusso di vendite da parte dei soci-azionisti di Azimut? Il gruppo del risparmio gestito ha lasciato sul terreno la scorsa settimana il 9% sull’onda delle vendite (il 5,26% del capitale) dei membri di Timone Fiduciaria, che rappresenta un vasto numero di promotori e dipendenti. 

Gli azionisti che possono vendere le loro azioni Azimut a partire dal 18 giugno rappresentano il 4,19% del capitale. Gli azionisti autorizzati alla cessione dal 18 giugno possono decidere di vendere sul mercato oppure aderire a cessioni congiunte gestite da Timone entro il 31 dicembre. Da inizio anno il titolo guadagna il 52%. 

SEAT, INIZIA IL REGNO DI SAWIRIS

Prova d’appello per Seat dopo l’Opa lanciata da Italiaonline che raggruppa i marchi Matrix e Libero. L’operazione, che prevede la fusione della società torinese con il gruppo guidato da Naguib Sawiris, passa infatti dall’offerta pubblica a 0,039 euro da parte di Italiaonline sul 53,9% di Seat. Al termine del conferimento Sawiris controllerà il 66,2% del capitale della nuova Seat, che resterà quotata in Borsa. I fondi Avenue e Golden Tree avranno il 15,6% ed il 18,2%.

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