Enel ha chiuso il primo trimestre dell’anno con ricavi in crescita del 9,8% a 19,97 miliardi spinti dai ricavi dell’America Latina, ebitda a 4,023 miliardi (+0,8% dai 3,991 mld del primo trimestre dello scorso anno ed ebit a 2,625 mld(+2,4%). Il risultato netto del gruppo, si legge nel comunicato, si attesta a 810 milioni di euro (-6,7% dagli 868 milioni dei primi tre mesi del 2014 per la maggior incidenza delle interessenze di terzi a seguito principalmente della cessione del 21,92% di Endesa e quindi, indirettamente, di tutte le attività nella Penisola Iberica. L’utile netto ordinario del gruppo è pari a 810 milioni (+7,3%).
L’indebitamento finanziario netto sale a 39,514 miliardi (-5,7% dai 37,383 mld al 31 dicembre 2014)per gli investimenti e l’effetto negativo del cambio con il dollaro. I dati sono in linea con il consensus raccolto da Radiocor. mentre è in corso la conference call dell’Ad Francesco Starace, il titolo quota +2,02% a quota 4,142 euro.
Guardando più nel dettaglio l’Ebitda, “il maggior margine rilevato in America Latina e nella Penisola Iberica – prosegue il comunicato dell’Enel – è parzialmente compensato dagli effetti derivanti dalle operazioni di cessione e dalla riduzione del margine di generazione e trading in Italia. In particolare, si evidenzia che il margine operativo lordo dell’Italia si attesta a 1.551 milioni di euro (-8,2%), quello della Penisola Iberica a 977 milioni di euro (+7,8%), quello dell’America Latina a 736 milioni di euro (+33,3%), quello dell’Europa dell’Est a 233 milioni di euro (-17,4%) e quello della Divisione Energie Rinnovabili a 536 milioni di euro (+11,4%)”.
Inoltre, gli investimenti effettuati nel primo trimestre 2015 pari a 1.253 milioni di euro, evidenziano un incremento del 15,7%, particolarmente concentrato in America Latina (+54,6%) e nella Divisione Energie Rinnovabili. (+51,3%).
L’indebitamento, spiega la nota, “rispetto alla fine del 2014, evidenzia un incremento di 2.131 milioni di euro, che trova riscontro negli investimenti del periodo al netto dei flussi di cassa derivanti dalla gestione operativa, nonché nell’effetto negativo derivante dalla variazione dei tassi di cambio di alcune valute (principalmente il dollaro statunitense) in cui è espresso parte dell’indebitamento finanziario. Al 31 marzo 2015, l’incidenza dell’indebitamento finanziario netto sul patrimonio netto complessivo, il cosiddetto rapporto debt to equity, si attesta a 0,74 (0,73 al 31 dicembre 2014).