Fervono le trattative per la definizione dell’accordo tra Fca e i sindacati per il rinnovo del contratto, con l’adozione del nuovo sistema retributivo presentato dall’ad Sergio Marchionne. Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri hanno sottoscritto un verbale d’intesa con l’azienda per il passaggio al sistema basato sui bonus di produttività.
Un accordo a cui, però, sono fortemente contrari la Cgil e la Fiom, che ha espresso il suo dissenso attraverso le parole del segretario generale Maurizio Landini, secondo cui, con l’adozione delle nuove retribuzioni, “il salario sarà completamente variabile”, con il rischio che le variazioni vengano poi decise “unilateralmente dall’azienda sulla base di parametri che non si conoscono se non per titoli molto generici”. Secca la replica di Uil e Cisl: “Del dissenso di Fiom e Cgil ce ne faremo una ragione”.
L’offerta di Fca di un bonus legato ai risultati aziendali va da un minimo di 1.400 euro l’anno per il triennio 2015-2017 e di 2,800 euro per il 2018 fino a un massimo di 1.900 e 5 mila euro negli stessi periodi. Se nessuno dei traguardi produttivi fosse raggiunto, ci sarebbe comunque un’erogazione minima di 300 euro a dipendente.