La carica del Toro continua su tutti i mercati. Alla chiusura positiva dei listini europei, “protetti” dalle dichiarazioni di Mario Draghi in difesa del Qe, e al balzo delle Borse Usa, fa eco stamane il rialzo dei mercati d’Oriente. Il propellente l’ha fornito il dato, assai più forte del previsto, sui nuovi occupati in Australia: i senza lavoro scendono al 6,1%, Sidney mette a segno un rialzo superiore all’1% come gli altri listini dell’area.
Con l’eccezione di Tokyo (-0,5%), sotto la pressione del calo del dollaro sullo yen. I T bond Usa depositati presso le banche giapponesi, per la prima volta da cinque anni, superano l’ammontare di quelli in mano alla Cina. E’ l’effetto della corsa della speculazione a finanziarsi in yen, depositando in garanzia i bond americani, lucrando così l differenza sui tassi.
Non cessa di stupire l’ascesa delle Borse cinesi: Shanghai +1,6%, Shenzhen +1,5% mentre Hong Kong aggiunge un altro 0,2% ai rialzi record delle ultime settimane. Gli operatori attendono da Pechino un pacchetto di misure espansive per contrastare la deflazione.
Ma il vero alimento del rialzo, secondo Citigroup, sta nelle dimensioni della liquidità dei conti bancari, a caccia di impieghi alternativi all’immobiliare, in crisi, e alla finanza ombra. Secondo la banca Usa i depositi bancari ammontano a19.500 miliardi di dollari, pari al 189% del Pil. Nella Ue il totale dà 11.112 miliardi, l’85% del Pil.
USA, TRIMESTRALI SPRINT. E GOOGLE SNOBBA LE ACCUSE UE
Le trimestrali Usa non fanno più paura: l’81% delle società che hanno già presentato i conti ha battuto le stime degli analisti. Salgono così gli indici di Wall Street: S&P +0,51%, Dow Jones +0,42%, meglio ancora il Nasdaq +0,68%. Numerosi i segnali positivi: Goldman Sachs che annuncerà i risultati stasera, ha varcato la soglia dei 200 dollari per la prima volta dallo scoppio della crisi dei subprime. Intel avanza del 4,21% dopo volumi di chips ben superiori alle attese.
In forte ripresa anche i titoli petroliferi. Dal Beige Book sull’economia Usa emergono i benefici sulla domanda dcel calo del greggio, ma anche la battuta d’arresto della crescita degli Stati più legati allo shale gas. Sale anche Google +0,40% nonostante l’avvio dell’istruttoria Ue per abuso della posizione dominante: la società di Mountain View rischia una multa di 6,2 miliardi di dollari.
PIAZZA AFFARI OLTRE QUOTA 24 MILA. IL RUBLO SOTTO QUOTA 50 SUL DOLLARO
La riscossa del petrolio ha anche favorito il recupero del rublo, sceso sotto il livello di quota 50 contro il dollaro. Piazza Affari torna a guidare la carica dei listini europei: l’indice Ftse Mib ieri è salito dell’1,1% superando di nuovo l’asticella dei 24 mila punti. In rialzo anche Parigi (+0,7%) e Madrid (+0,6%). In pratica invariata Francoforte (+0,03%). Londra +0,3%.
DRAGHI: IL QE STA FUNZIONANDO, LA ROTTA NON CAMBIA
Mercati avanti tutta dunque, nonostante i segnali di frenata dell’economia cinese e i dati, deludenti, della produzione industriale americana (-0,6% a marzo). Ma, come avviene ormai di norma, le Borse guardano soprattutto ai segnali in arrivo dalle banche centrali. Ieri il messaggio più forte l’ha lanciato da Francoforte Mario Draghi: il Qe funziona, la rotta non cambia. E così, assorbito con un sorriso (dopo l’iniziale smarrimento) l’incursione di una Blockupy armata di coriandoli, il banchiere romano ha tranquillizzato i mercati.
Non esiste l’ipotesi di un’interruzione prematura del piano di acquisti perché”sarebbe come fermare un maratoneta dopo un solo chilometro”. Il default della Grecia? “Non prendo nemmeno in considerazione quest’idea”. L’inflazione, infine, comincerà a salire a fine anno. Nel frattempo “non mancheranno di sicuro i titoli da comprare”.
S&p DECLASSA I BOND DI ATENE. SCHAEUBLE: NON VEDO UNA SOLUZIONE
Al contrario di Draghi, però, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble dà per scontato un esito traumatico della crisi greca. “Non vedo alcuna soluzione possibile all’orizzonte” ha dichiarato ieri l’uomo forte della politica economica tedesca. “N0n si possono gettare miliardi in una bottiglia senza fondo” ha aggiunto Schaeuble parlando a New York in attesa del vertice del Fondo Monetario a Washington.
Intanto S&P ha declassato a junk bond i titoli greci, retrocessi a C: le obbligazioni a 3 anni di Atene sono precipitate ieri ad un rendimento del 24,6%. Intanto i tempi stringono. In assenza di un compromesso alla riunione dei ministri delle Finanze Ue prevista a Riga per il giorno 11, sarà quasi impossibile evitare che la Grecia non finisca in default il giorno dopo, quando scadrà una rata di 747 milioni da versare al Fmi. Ad Atene, nel frattempo, il ministro Flambouraris, una colomba, auspica il ricorso alle urne: “Decidano i greci – dice – se affrontare i sacrifici chiesti da Bruxelles”.
GALASSIA AGNELLI: CNH OK, MALE EXOR. OGGI FCA ALLA RIBALTA
In attesa della prima assemblea di Fiat Chrysler +0,52% in terra d’Olanda in programma stamane, Sergio Marchionne, in merito all’Ipo Ferrari, ha dichiarato che “ difficilmente andremo oltre il 10%. Lo stiamo valutando”. Ma i riflettori ieri si sono concentrati su Cnh Industrial (ieri +6,2%, miglior blue chip di giornata), rimbalzata ai massimi dallo scorso settembre. Nel corso dell’assemblea del gruppo dei veicoli industriali, Marchionne ha ribadito al volontà di sfruttare tutte le occasioni per crescere tramite acquisizioni.
Arretra invece Exor (ieri -0,62% a 43,09 euro), dopo l’annuncio dell’offerta amichevole di 6,4 miliardi ai soci di Partner Re. Ubs ha confermato il giudizio neutral, target price 35 euro.
SAIPEM NON SI FERMA PIU’. E VOLA ANCHE TENARIS
L’aumento del petrolio non basta a spiegare l’avanzata di Saipem (+5,2%), che ieri ha segnato l’ottavo giorno di rialzo consecutivo. Dall’inizio del 2015 il guadagno è del 37%, ma rispetto ai minimi di metà gennaio l’incremento è addirittura del 73%. Il mercato è sempre più convinto che alla società Gazprom affiderà a compenso della cancellazione del gasdotto South Stream, una quota dei lavori per il Turkish Stream.
Di poco inferiore il rally di Tenaris che ha chiuso ieri a +5,03%. Sale e anche Eni (+1,7%) in sintonia con le Big Oil Usa sull’onda del rimbalzo del greggio. Il cane a sei zampe dà così una spinta al rialzo per l’intero paniere Ftse Mib. Da inizio anno il guadagno è del 20,5%. Un terzo degli analisti del panel di Bloomberg consigliano buy sui titoli del cane a sei zampe, con un target price medio di 16,50 euro.
LE POSTE BUSSANO ALLA PORTA DI ANIMA. MPS INCASSA 210 MILIONI
Alla fine le indiscrezioni hanno trovato conferma: Poste Italiane ha rilevato la quota detenuta da Monte Paschi +0,82% in Anima Holding +3,2%. L’operazione, resa possibile dall’assenso di Bpm (che vantava un diritto di prelazione) , è avvenuta al prezzo unitario di 6,80 euro ex dividendo di 0,167 euro che sarà incassato dall’istituto senese. L’istituto guidato da Alessandro Profumo incassa così 210 milioni, con una plusvalenza sui valori di carico di 115 milioni.
Positive le altre banche: ieri Intesa +1,8%, Banco Popolare +1,8%, Unicredit +1,3%, Mediobanca +0,7%. Nel resto del listino da segnalare il tonfo di Mediaset (-3,75%) sull’onda dei dati Nielsen (-5,2% ) sulla raccolta pubblicitaria in Italia nei primi due mesi dell’anno.
In grande evidenza, invece, alcune medium cap. Spiccano in chiave positiva i conti di Recordati (+1,9%): nel primo trimestre la crescita del fatturato del gruppo sfiora il 6%. Continua intanto la corsa di D’Amico (+3,97%). La multinazionale dello shipping ha approvato i conti e riportato a nuovo la perdita, pari 1,57 milioni di dollari.