Goldman Sachs ha chiuso il primo trimestre del 2015 con un utile netto di 2,84 miliardi di dollari, in crescita del 39,9% rispetto allo stesso periodo del 2014. L’utile per azione è aumentato a 5,94 dollari da 4,02, facendo decisamente meglio delle attese degli analisti, che si aspettavano un utile per azione da 4,26 dollari. I ricavi sono cresciuti del 13,8% a 10,617 miliardi di dollari, livello massimo negli ultimi quattro anni e contro attese per 9,35 miliardi. Grazie ai risultati, il cda del colosso Usa ha alzato il dividendo trimestrale a 0,65 dollari da 0,60.
Quanto alla solidità patrimoniale, il common equity tier 1 calcolato in base alla metodologia avanzata di Basilea III risulta pari al 12,6%. Il totale degli asset liquidi a fine marzo si attesta a 175 miliardi di dollari. “Siamo soddisfatti dei risultati di questo trimestre – ha commentato l’amministratore delegato Lloyd Blankfein – e in particolare del fatto che tutte le nostre principali aree di attività hanno contribuito”. “Restiamo fiduciosi sulle prospettive di continua crescita”, ha aggiunto, grazie anche a “mercati più normalizzati e a un maggior livello di attività della clientela”.
Prima di Goldman Sachs avevano pubblicato i conti anche JP Morgan e Wells Fargo, mentre oggi è stato il turno pure di Citigroup ha riportato per il primo trimestre dell’anno utili netti per 4,77 miliardi di dollari o 1,51 dollari ad azione contro i profitti per 3,94 miliardi di dollari o 1,23 dollari ad azione di un anno fa e gli 1,39 ad azione attesi dal consensus degli analisti. I ricavi sono stati pari a 19,81 miliardi su base adjusted, in linea con le attese, e in lieve calo rispetto ai 20,2 miliardi di un anno fa. Sotto la guida del ceo Michael Corbat, Citigroup ha da tempo avviato una politica che mira a dismettere alcune attività non-core e a chiudere in maniera amichevole i contenzioni legali ancora aperti. Il mese scorso Citigroup ha annunciato al vendita della divisione di mutui subprime OneMain Financial a Springleaf Holdings e insieme il primo aumento del dividendo dall’inizio della crisi finanziaria.