Le Borse Usa ondeggiano in balia delle oscillazioni del greggio. Meglio l’Europa in buona se non ottima salute, grazie soprattutto ai dati brillanti dell’economia tedesca. E l’Asia che si avvia a chiudere la settimana con nuovi primati. Dopo la caduta del 6% di mercoledì, il petrolio recupera: il Brent sale del 2% a 56,7 dollari al barile, Wti a 51 dollari (+1,2%).
Torna a salire il dollaro, dopo i segnali contraddittori dei verbali della Fed: la moneta Usa è in forte rialzo a 1,067 contro l’euro dopo il dato positivo in arrivo dal mercato del lavoro Usa. E’ il maggior rialzo delle ultime tre settimane.
Ecco, in sintesi, la fotografia di una giornata finanziaria che ha offerto numerosi spunti. A Tokyo l’indice Nikkei ha infranto la barriera dei 20,000 punti, salendo a nuovi massimi dall’aprile del 2000. Da gennaio la crescita è del 15% circa.
Prosegue intanto il rally e di Hong Kong che in una settimana è salita di oltre il 10% sull’onda di acquisti dalla Cina. Modesti guadagni per le Borse americane: Dow Jones +0,3%, Nasdaq +0,5%%. L’S&P sale di mezzo punto percentuale: da gennaio il guadagno è dell’1,6%. A favorire il rimbalzo è stato l’ottimo comportamento del settore energia +1,5%.
Pesa, anche sul piano psicologico, il tonfo di Alcoa (-4,8%). Il colosso dell’alluminio, come sempre la prima azienda ad annunciare i conti del trimestre, ha dato ossigeno alle preoccupazioni degli analisti sugli effetti del dollaro forte: gli utili del gruppo sono migliori del previsto, ma il fatturato del colosso dell’alluminio, espresso in dollari, è in calo.
L’INDICE DELLE BORSE EUROPEE BATTE IL RECORD DEL 2000
Le Borse europee hanno chiuso la giornata con un forte rialzo dopo il dato sulla produzione industriale in Germania, salita a febbraio al tasso dello 0,2%, il doppio di quanto previsto in media dagli economisti. A Milano l’indice FtseMib guadagna lo 0,96%, a quota 23.803. Fanno meglio la Borsa di Parigi (+1,28%) e Francoforte (+1,01%). Madrid +0,57%. Londra +1,07% avanza sull’onda degli M&A.
L’indice complessivo delle Borse europee Stoxx 600 è salito dell’1% a quota 408,9, nuovo massimo assoluto,oltre il precedente record del marzo 2000 (405,5).
WALL STREET, VANNO DI MODA GLI ITALIANI
A Wall Street vanno di moda gli italiani. Dopo i numerosi exploit di Fiat Chrysler e l’esordio9 scintillante di Igt, nell’orbita del gruppo De Agostini, ieri Walgreen Boots Alliance che ha come azionista di riferimento l’italiano Stefano Pessina è salita a 90,08 , +2,8%, dopo i conti dell’ultimo trimestre 2014 chiuso lo scorso 28 febbraio con un utile di 1,18 dollari per azione, superiore ai 0,95 dollari indicati dal consensus degli analisti.
I ricavi, invece, sono stati solo di 26,6 miliardi, inferiori ai 27,6 miliardi di dollari previsti (anche qui pesa il dollaro forte) Pessina, classe 1941, ingegnere nucleare di Pescara controlla il 7% circa del capitale del colosso che in America gestisce una rete sterminata di farmacie (175 mila i dipendenti)ned eroga alcuni servizi sanitari. La società ha una capitalizzazione di 98 miliardi di dollari (+18% da inizio anno).
ATENE PAGA L’FMI. DRAGHI ALZA I FONDI PER LE BANCHE GRECHE
La Grecia ha pagato la rata di 458 milioni dovuta al Fondo Monetario. La notizia, benché preceduta dalle assicurazioni di Atene, è stata accolta con grande soddisfazione dai mercati. Ma in parallelo è arrivato, secondo la stampa ellenica, un drastico ultimatum: Bruxelles vuole ricevere entro sei giorni lavorativi un piano credibile e concreto, di modo da poter sbloccare i 7,2 miliardi vitali per gli equilibri dello Stato greco. Alexis Tsipras ha intanto ultimato la sua visita a Vladimir Putin.
Ma non mancano le note positive. Innanzitutto, il ministro delle Finanze ellenico Yannis Varoufakis ha dichiarato che il governo si sta impegnando per far ripartire le privatizzazioni, ma vuole essere sicuro che gli acquirenti offrano requisiti di investimento minimo e che lo Stato mantenga una presenza. Intanto la Banca centrale europea ha alzato il tetto del programma di liquidità di emergenza (Ela) per le banche greche di 1,2 miliardi di euro come chiesto da Atene.
BUND RENDIMENTI MINIMI. OGGI L’ASTA DEL BOT ANNUALI
Le tensioni sulla Grecia non turbano il mercato del debito, ove prosegue implacabile la marcia del Bund. Il rendimento del decennale tedesco ha aggiornato ieri il suo minimo record, spingendosi fino a 0,151%. Anche la Spagna ha collocato bond per 4,722 miliardi euro con tassi in calo. Per quanto riguarda l’Italia, in attesa del prossimo Btp Italia, il Tesoro affronta le aste di metà mese. Nell’asta a medio lungo in programma il 13 aprile. Saranno offerti tra 6 e 7,5 miliardi tra il nuovo Btp a 3 anni (che avrà una cedola dello 0,25% contro lo 0,75% precedente) e quelli a 7 e 15 anni. Oggi sarà la volta di 6,5 miliardi di Bot annuali a fronte dei 7,5 miliardi in scadenza. Sul grey market il Bot annuale scambiava ieri intorno allo 0,025% .
EFFETTO BOLLORE’ SU MEDIASET. ACCELERA RCS
Vola Mediaset (+2,2%) sull’onda del possibile interesse di Vivendi. Vincent Bolloré ha ieri concluso un accordo con il gestore hedge americano Schoenfeld: verrà distribuito un dividendo extra, evitando così uno scontro campale alla prossima assemblea di Vivendi, il colosso francese dei media che non nasconde le sue ambizioni. In un’intervista al Financial Times l’ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, ha confermato che la società, dopo l’ultima cessione, è ora pronta per acquisizioni: “Ci accingiamo a diventare un player interamente dedicato a media e contenuti”; Quali i target? “Stiamo pensando a transazioni trasformazionali, Non abbiamo ha alcun interesse per Sky, mentre ITV è una grande azienda ma è troppo costosa”.
Date le premesse, Mediobanca Securities si né spinta a ritenere che Mediaset “”possa rappresentare un’opzione strategica interessante per Vivendi, essendo un gruppo media e contenuti, che permetterebbe al gruppo francese di entrare direttamente nel mercato televisivo italiano e in quello spagnolo”. Senza dimenticare che la società presieduta da Bolloré sta per diventare il principale azionista di Telecom Italia.
Per restare nel comparto media, ieri in grande fermento a livello europeo (eurostoxx +1,5%) c’è da segnalare lo scatto di Rcs Media Group, uno dei titoli migliori di Piazza Affari con un progresso dell’8,17% a 1,2018 euro. L’ultima riunione del cda prima dell’assemblea si terrà venerdì 17 aprile.
I MOTORI ALFA SPINGONO FCA. USA OK PER FINMECCANICA
Accelera Fca +2,3% in un giorno vivace per il settore automotive (+1,8% l’indice eurostoxx). E’ piaciuta agli analisti la notizia dell’assegnazione a Termoli della missione di produrre i due nuovi motori dell’Alfa, un 4 cilindri a benzina ed un 6 cilindri derivazione Ferrari. Un investimento da mezzo miliardo di euro decisivo per il salto di qualità del Biscione, l’ultima scommessa di Sergio Marchionne. Mediobanca Securities ha promosso l’operazione mentre Banca Imi (buy, target in revisione) ha apprezzato l’emissione del bond da 3 miliardi di dollari che servirà a saldare le vecchie obbligazioni Chrysler e a sbloccare il cash di Detroit a vantaggio di Fca. Exor sale del 2,5%.
Buone notizie dagli Usa anche per Finmeccanica +2,18% in seguito alla notizia che la controllata Drs Technologies si è aggiudicata 3 nuove commesse per la fornitura di equipaggiamenti ai veicoli armati dell’Esercito canadese e ai sottomarini e navi della Marina Militare statunitense dal valore complessivo di 540 milioni di dollari (503 milioni di euro). Il titolo migliore è stato Prysmian (+2,67%): l’ad Valerio Battista ha dichiarato che già nel primo trimestre i margini della società dovrebbero migliorare.
FERRAGAMO NON SI FERMA PIU’. BENE ANCHE TOD’S
Continua la sfilata di Ferragamo, assoluta stella del lusso. Ieri, dopo il balzo della vigilia del 6,2%, il titolo della maison fiorentina ha messo a segno un nuovo rialzo pari all’1,4%. Il rally ha insospettitogli analisti che ipotizzano possibili scalate da parte di qualche grosso operatore. A Parigi Lvmh avanza dell’1,9%. Bene anche Tod’s +1,8% e Moncler +1,2%. Luxottica +1,6%. Vendite invece su Yoox -0,61% . Banca Imi ha ridotto la raccomandazione a hold da buy con prezzo obiettivo che passa da 24,9 a 29,4 euro.
A SETTIMANE LA BAD BANK DI INTESA ED UNICREDIT
Il Cda di UniCredit +0,5% ha dato l’ok allo schema dell’operazione condotta con Kkr , Intesa Sanpaolo e Alvarez & Marsal per i crediti ristrutturati. Lo ha confermato il Ceo Federico Ghizzoni aggiungendo che “lo schema ora bisogna renderlo operativo, firmare i contratti veri, costituire la newco”. L’operazione, che riguarderà crediti di aziende in bonis per un valore complessivo di 1-2 miliardi, partirà a breve perché la nascita della newco “non sarà questione di mesi ma verrà finalizzata nel più breve tempo possibile”. Poco mosso il resto del comparto: Intesa +0,1%, Mediobanca +2%. In terreno negativo solo Monte Paschi -0,6%.
BALZO DI SALINI, A CACCIA DI M&A
A Piazza Affari bene i petroliferi: Eni sale dello 0,9%, Saipem +0,2%, Tenaris +2,2%. Grande balzo di Salini (+4,9%). A 4,28 euro. La società si avvicina a quota 5 euro che secondo Mediobanca Securities potrebbe innescare una catena di operazioni di crescita del gruppo all’insegna del M&A. Il livello dei 5 euro “è sempre stato considerato equo dal management per effettuare operazioni carta contro carta”, hanno precisato gli analisti. Nel settore cementi e costruzioni buona performance di Buzzi che guadagna il 2,4%. In calo invece Enel Green Power (-0,51%), penalizzata da Goldman Sachs che ha ridotto il target price a 1,95 euro da 2,05 euro.