Mercati a passo ridotto in vista della pausa pasquale: oggi è chiusa sia Wall Street che i principali mercati europei.
A Borse chiuse, però, è arrivata la notizia dell’accordo quadro sul nucleare iraniano: la reazione dei mercati è stata immediata, nonostante l’approssimarsi della chiusura. Il greggio ha segnato un calo immediato del 4%, confermando la caduta dei prezzi che si era manifestata fin dalle battute iniziali: già prima dell’intesa, il petrolio Wti ha segnato un ribasso del 2,8%, peggio il Brent a quota 54,5 (-4,55%). La Russia ha comunicato che la sua produzione ha raggiunto quota 10,71 milioni di barili al giorno, vicina ai massimi storici. Il negoziato di Ginevra con l’Iran non è comunque finito. L’intesa finale è prevista per giugno.
Oggi, nonostante la vacanza dei mercati, uscirà il dato sul mercato del lavoro Usa, il numero più atteso dalla Fer per orientare la politica monetaria. Ieri il dato settimanale sul ricorso ai sussidi si è rivelato più basso del previsto, così come minore delle attese è stato il deficit della bilancia commerciale. Poco mosse le Borse Usa, in attesa delle statistiche sull’occupazione: Dow Jones +0,37%, S&P +0,35, Nasdaq +0,14%.
Le novità in arrivo dagli Usa non hanno però impressionato le Borse europee ormai già in vacanza: nei principali quattro mercati europei i volumi sono stati pari ad un quinto della media dell’ultimo mese.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con una flessione dello 0,22% a quota 23.308 punti. Analogo l’andamento di Francoforte-0,28%. In terreno positivo invece Parigi+0,24%, Madrid +0,35% e, fuori dall’area euro, Londra +0,55%.
SAIPEM FESTEGGIA CAO. VOLANO SARAS E D’AMICO
Il fermento del settore, sotto le pressioni geopolitiche, ha provocato la flessione di Eni -1% e di Tenaris -0,69%.
Rimbalza invece il prezzo di Saipem +2,4%, sull’onda della jv in Africa centrale creata con Dagote e ancor di più dalla notizia del ritorno nell’orbita del cane a sei zampe di Stefano Cao, cui l’ad Claudio Descalzi ha affidato il difficile compito del rilancio della società di oil equipment. La riduzione del prezzo del greggio provoca tra l’altro l’aumento dei margini di raffinazione. E’ il driver dei continui rialzi di Saras ieri in forte accelerazione a + 9% ai massimi dal giugno 2011: dal primo gennaio il prezzo di Borsa è raddoppiato. Intanto Nomura ha portato il target price da 1,25 a 2 euro. Il calo delle quotazioni oil, combinato con l’aumento del traffico di prodotti raffinati continua a favorire invece D’Amico ieri +11%. Equita Sim, alla lce dell’ottimo andamento del business, ha alzato il target privce da 0,70 a 0,85 euro.
FRENA YOOX, GTECH SALUTA MILANO IN RIALZO
Prese di profitto su Yoox dopo la corsa degli ultimi giorni. Il titolo arretra del 2,45% ma non accenna a spegnersi il consenso dei broker per l’operazione di integrazione con Net à Porter. Ieri è stata la volta di Mediobanca Securities che ha ribadito overweight aumentando il target price da 27 a 31,8 euro. Debole il resto del lusso: Ferragamo -2,34%, Tod’s -1,12%.
In grande evidenza Gtech +3,5% nel giorno dell’addio a Piazza Affari. Dal 7 aprile la società, ormai fusa con l’americana Igt, farà il suo esordio sul listino di New York.
AUTO, RIPARTONO LE VENDITE IN ITALIA: BENE FIAT, SPUNTO DI LANDI RENZO
L’incremento delle vendite di Fiat in Italia e la tenuta di Chrylser in Usa hanno permesso a Fca di registrare un nuovo rialzo: +1,06%. Invariata Pirelli a 15,50 euro: il titolo è entrato ieri nella Top Pick europea del Crédit Suisse.
L’aumento delle immatricolazioni ha provocato anche lo scatto di Landi Renzo +5% in rialzo sull’onda del giudizio di Banca Akros (target price 1,25 rating neutral).
BANCHE, CITIGROUP PREMIA UBI
Secondo Citigroup la riforma delle Popolari è destinata ad innescare un profondo consolidamento del settore bancario con prospettive di crescita dei prezzi. Per ora la banca Usa ha premiato Ubi +2,81%. Avanzano anche Bper +0,28% e Unicredit +0,16%. In terreno negativo invece Banca Intesa -0,62% e Bpm -0,53% Giù anche il Banco Popolare -0,27%.
Da segnalare ancora l’ottima performance di Campari +1,5%. Deboli Telecom Italia -0,5% e Mediaset -0,2%.