Primi via libera per il ddl sulla corruzione. L’articolo 8, quello relativo al falso in bilancio, è stato approvato con voto segreto in Senato con 124 favorevoli su una maggioranza di 121, contro 74 contrari e 43 astenuti (ma ci sono state polemiche del M5S sui cosiddetti “pianisti”). Viene ripristinato quindi il reato depenalizzato durante il governo Berlusconi.
Le pene per le società non presenti a Piazza Affari saranno da 1 a 5 anni di reclusione, mentre per le quotate, le aziende che immettono titoli sul mercato e le banche gli anni di reclusione andranno dai 3 agli 8. La pena è invece da sei mesi a tre anni se i fatti sono lieve entità, “tenuto conto della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta”.
Oggi pomeriggio arriverà il voto definitivo sul Ddl. E l’incertezza sui numeri rimane, soprattutto per via del voto segreto.