Si scrive oggi, di fronte alla Corte di Cassazione, il capitolo finale di uno dei procedimenti penali che, nel corso degli anni, ha appassionato di più l’Italia intera: il processo Calciopoli. La conclusione del percorso penale potrebbe aprire anche nuovi risvolti da un punto di vista civile e sportivo, con la possibilità, addirittura di una restituzione dei titoli sportivi revocati alla Juventus.
La richiesta del procuratore generale di Cassazione Gabriele Mazzotto davanti ai giudici della terza sezione penale chiamati a pronunciarsi oggi sul processo di Calciopoli e, soprattutto, sulla posizione dell’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi è stata chiara: “Annullamento senza rinvio per avvenuta prescrizione”.
Per Moggi, che era stato condannato a due anni e quattro mesi in appello, è stata dunque chiesta la prescrizione del reato di associazione per delinquere e l’annullamento senza rivio per i capi d’imputazione riguardanti la frode sportiva, nonostante, secondo l’accusa, sia provata l’esistenza dell’associazione configurata dalla Procura di Napoli e di un sistema volto ad alterare i risultati del campionato di calcio.
Il pg, inoltre, ha chiesto di dichiarare la prescrizione anche per l’ex amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, sia per il reato associativo che per frode sportiva. Discorso analogo anche per alcuni degli altri protagonisti dell’inchiesta napoletana, come l’ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto e l’ex vicepresidente federale Innocenzo Massini, mentre è stato chiesto il rigetto per il ricorso presentato dall’ex arbitro Massimo De Santis.
Ma più della parte penale, che in fondo si avvia verso un finale già scritto, visto che le diverse pene, tra prescrizione, sospensione condizionale e indulto, erano già state coperte, potrebbero essere interessanti gli sviluppi del filone civile del processo.
La difesa degli imputati, infatti, non si accontenta della prescrizione e cerca di ottenere l’assoluzione piena e i risarcimenti in sede civile. La decisione della Cassazione, dunque, potrebbe avere anche delle conseguenze e dei risvolti sul contenzioso ingaggiato dalla Juventus, che ha chiesto alla Figc un risarcimento di 443 milioni di euro.
Sul tavolo, poi, rimarrebbe anche una possibilità, che appare, però, più remota, di una revisione del processo sportivo che portò alla revoca dei due scudetti vinti sul campo dai bianconeri.