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Eurolega: Milano crolla in Turchia e di fatto è eliminata

L’Olimpia tiene per buona parte della gara contro la corazzata turca, poi nel finale la resa di schianto: finisce 98-77, ed ora alla squadra di Banchi serve un miracolo sportivo per qualificarsi al turno successivo.

Eurolega: Milano crolla in Turchia e di fatto è eliminata

Sembra incredibile dirlo dopo una sconfitta di 21 punti, l’ottava in queste Top 16 avare di soddisfazioni, ma prima di soccombere 98-77 in casa del Fenerbahce, Milano disputa per diversi minuti forse la sua miglior partita di questa seconda fase di Eurolega, e questo fa capire una volta di più come quest’anno il gruppo messo insieme dalla dirigenza meneghina non abbia le armi sufficienti per giocarsela alla pari a questi livelli, a partire dalla fisicità e dall’intensità da mettere sul parquet. Di certo la squadra di Banchi ha giocato il suo miglior quarto (il secondo) di questa stagione, rifilando 31 punti alla banda di Obradovic, continuando anche dopo l’intervallo a rispondere colpo su colpo ai padroni di casa (e andando avanti anche di +5), ma mollando un po’ solo nel finale del terzo periodo, anticamera del 33-16 di parziale dell’ultimo quarto, nel quale i turchi hanno spento subito ogni velleità d’impresa da parte di Hackett e compagni.

E proprio qui si è avuta la conferma di uno dei maggiori difetti dell’EA7 di questa stagione, ovvero la continuità nell’arco di tutti i 40 minuti, cosa che in Serie A può essere facilmente rimediabile con parziali che annichiliscono gli avversari, ma in Eurolega non è ammissibile. Rispetto a 12 mesi fa, l’Olimpia non è quasi mai riuscita ad avere la meglio nei finali di partite combattute contro avversari più forti, ma anzi spesso è crollata vertiginosamente, bloccandosi in attacco, abbandonando qualsiasi azione corale e affidandosi solo all’invenzione dei singoli, e non riuscendo a reggere l’urto in difesa, quando gli altri alzano il livello di gioco. Ma soprattutto a incidere e indirizzare negativamente troppe partite (e qui si può parlare anche della sconfitta in Coppa Italia con Sassari) sono stati alcuni avvii troppo soft, che in alcuni casi hanno scavato un solco fin da subito o comunque hanno costretto a delle reazioni pagate poi nel proseguo delle gare.

Molte critiche dei tifosi nei confronti di Banchi (oltre alla gestione dei cambi in tutto l’arco delle partite) sono rivolte proprio alla poca flessibilità del quintetto iniziale, con i vari Melli e Moss che svolgono il loro compito, ma di certo non si può dire che siano giocatori che attacchino fin da subito le difese avversarie. Contro il Fenerbahce Banchi ha provato a partire con la sorpresa Cerella, ma francamente non sembrava questa la partita in cui buttare nella mischia da subito l’encomiabile Bruno, rinunciando come sempre a schierare dall’inizio MarShon Brooks, anarchico quanto si vuole, ma di sicuro l’attaccante più forte di questa squadra, con 20 punti garantiti nelle mani. Potrebbe sembrare una bestemmia visto il suo rendimento di questa stagione (sarebbe meglio dire delle ultime stagioni), ma provare ad affidarsi da subito anche a Kleiza, spesso molle e indisponente, ma pur sempre una bocca da fuoco che se azionata può essere letale, potrebbe essere un’opzione per le rimanenti tre sfide europee, nelle quali Milano può giocarsela senza niente da perdere, per provare a raggiungere una qualificazione ormai miracolosa.

Tornando a Brooks, anche ieri è stato il miglior realizzatore dei suoi con 21 punti, seguito dal capitano Alessandro Gentile con 19 (quindi 40 in due), che prosegue il suo ottimo momento di forma ed è in lizza per ricevere il premio Rising Star, come miglior Under 22 della stagione. Il problema è lo scarso, a volte nullo per alcuni, apporto di punti da parte degli altri elementi, a questi livelli limitati enormemente dal punto di vista offensivo rispetto alle gare del campionato italiano, se si esclude qualche serata di grazia a turno dei vari Hackett, Ragland e Samuels, ma mai tutti assieme nell’arco degli stessi 40 minuti. A proposito di Samuels, devastante con determinati avversari ma in grande difficoltà quando la stazza dei suoi rivali sotto canestro aumenta (vedi i giocatori del Fenerbahce), una delle sorprese positive arriva dall’ultimo arrivato Elegar, che anche ieri sera ha dimostrato di avere quella verticalità mancante al centro Jamaicano e di poter essere tranquillamente quel ricambio cercato per tutta la stagione, visto che purtroppo anche di Shawn James si stanno definitivamente perdendo le tracce.

Ora, con Fenerbahce, Cska e Olympiakos già qualificate dal turno precedente, a tre gare dal termine la situazione di Milano è disperata, ma la matematica incredibilmente tiene ancora in vita Gentile e compagni, che però ora si trovano davanti a un Everest da scalare. La formazione italiana infatti si trova ferma a 3 vittorie, con alle spalle solo Malaga eliminata (e battuta due volte) e alla pari con il Nizhny Novgorod, ma soprattutto a due vittorie di distanza dalla coppia Efes e Vitoria, con gli spagnoli che nell’ultimo turno hanno ottenuto una vittoria fondamentale contro l’Olympiakos, non certo quello che si auguravano i tifosi milanesi. Per passare a questo punto Milano non ha più alternative, deve vincere tutti e tre i suoi prossimi incontri (giovedì prossimo la sfida cruciale al Forum con il Laboral Kutxa, poi ad Istanbul con l’Efes e l’ultima in casa contro, si spera, un Cska non proprio concentrato) e sperare che le altre due contendenti commettano almeno un altro passo falso, visto che in caso di arrivo tutte e tre a pari punti Milano sarebbe largamente penalizzata dalla differenza canestri totali, mentre prese singolarmente con i turchi dovrebbe ribaltare “solamente” il -2 dell’andata, ma con i baschi il -19 della primo gara stoppa sul nascere ogni calcolo.

Ovvio quindi sperare di arrivare alla pari con l’Efes (per loro Olympiakos fuori, poi Milano e l’ultima il derby in casa del Fenerbahce) e invece scavalcare proprio gli spagnoli, che però allora dovrebbero perderle tutte e tre, ma in calendario, dopo Milano fuori e Fenerbahce in casa, all’ultima hanno in programma la trasferta a Malaga, che è vero che non vorrà fare sconti ad una delle rivali anche in patria, ma di certo non potrà avere le stesse motivazioni. Quindi inutile farsi illusioni, ma dare tutto per batterli settimana prossima al Forum sì, e poi tutto lascia pensare che fra un paio di settimane Banchi e i suoi giocatori potranno concentrarsi esclusivamente sul finale di campionato in preparazione dei playoff.   

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