Ripiegano i listini europei in attesa del verdetto della Federal Reserve sui tassi Usa. In attesa della conferenza stampa di domani sera di Janet Yellen gli operatori, già frenati dallo Zew tedesco (positivo ma meno brillante del previsto) hanno preferito realizzare parte dei guadagni degli ultimi giorni.
A Milano l’indice FtseMib è sceso dello 0,9% a quota 22.723. Cresce la volatilità in attesa delle scadenze tecniche di venerdì. Arretra dai massimi anche Francoforte (-1,5%) scivolando sotto quota 12 mila. La Borsa di Parigi ha perso lo 0,7%, Madrid -0,78%.
In attesa della Fed la Borsa americana è in ribasso: pesano i segnali di stanchezza nel mercato immobiliare. Il dollaro perde terreno dopo i recenti rialzi a 1,059 contro l’euro, da 1,056 della chiusura di ieri sera.
Insieme ai mercati azionari, sono scese le quotazioni dei titoli di Stato: il Btp a 10 anni ha terminato a un rendimento dell’1,26%, spread in allargamento a quota 98.
Recupera Eni (+0,4%) dopo due giornate di forti ribassi , nonostante nuovi ribassi del greggio (Brent a 52,8 dollari al barile, -1,2%). E nonostante la gaffe del viceministro Claudio De Vincenti che ha prima annunciato e poi smentito un’ora dopo l’ipotesi di un collocamento di titoli del cane a sei zampe. Uno scoop improbabile, dopo l’annuncio del calo del dividendo.
Saipem +0,1%. Il petrolio scende ancora: Brent a 52,8 dollari al barile (-1,2%), Wti a 43,1 dollari (-1,7%). Rallentano in Piazza Affari i titoli delle banche Popolari. Banca PopolareMilano ha chiuso in calo del 3,2%. Da inizio anno la performance è del 76%. In calo anche Popolare Emilia (-3,7%) ed Ubi (-2,6%).
In rosso anche il resto del settore bancario: Intesa e Unicredit -1,2%, Monte Paschi -1,1%.Sono arretrate Generali (-1,4%) e Azimut (-2,3%).
Al settimo giorno, dopo sei rialzi consecutivi, chiude in rosso Fiat Chrysler (-2%) trascinando all’ingiù Exor (-1,7%). Pirelli perde l’1,2%. In ribasso anche Finmeccanica (-2,6%) e Prysmian (-2,5%).