Arriva qualche timido segnale di ripresa sul fronte dell’inflazione. Questa mattina Istat ha diffuso i dati relativi ai prezzi al consumo del mese di febbraio segnalando un aumento dello 0,4% rispetto al mese di gennaio. Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso l’indice Nic dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1%. A gennaio l’indice aveva registrato -0,6% su anno, il datotendenziale più basso dal settembre 1959.
Bisogna segnalare che l’aumento dei prezzi registrato a febbraio è il più alto dall’agosto 2013 a oggi.
Istat sottolinea che l’attenuazione della flessione su base annua dell’indice generale è dovuta in primo luogo “alla decisa ripresa dei prezzi dei vegetali freschi (+10,8%, da -1,7% di gennaio); contribuiscono poi l’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,4%, da +0,3% di gennaio), l’inversione di tendenza di quelli dei tabacchi (+3,7%, da -0,4% di gennaio) e il parziale ridimensionamento della flessione annua dei prezzi degli energetici”.
Inoltre l’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale a +0,6% dal +0,3% digennaio. Al netto dei soli beni energetici l’inflazione si porta a +0,7% da +0,3% del mese precedente.