La Banca centrale europea non è competente per imporre la localizzazione delle clearing house nell’Eurozona. A stabilirlo è il Tribunale Ue che dà ragione, dunque, al Governo britannico e torto all’istituto centrale che aveva preso la decisione di imporre alle controparti centrali di essere ubicate nella zona euro per garantire una maggiore supervisione dei sistemi di regolamento titoli in euro e degli organismi di compensazione.
Secondo la sentenza della Corte Generale Ue, che ha accolto il ricorso del governo britannico, annullando, così, le decisioni dell’istituto centrale, la Bce “non dispone della competenza necessaria per imporre un tale requisito alle controparti centrali che intervengono nella compensazione di titoli finanziari”.
Il caso si riferisce a una decisione della Bce risalente al 2001, quando la banca centrale pubblicò il quadro di riferimento per le politiche di sorveglianza dell’Eurosistema sulla sorveglianza dei sistemi di pagamento, di compensazione e di regolamento. In questo quadro si stabiliva che le clearing house non potessero essere situate fuori dall’Eurozona, perchè questo le avrebbe sottratte all’area di influenza della Bce.