La trattativa sul rinnovo contrattuale dei bancari “è molto complessa”. E “l’auspicio è che la nostra sensibilità” nel dire “non vogliamo fare un contratto a costo zero” sia recepita dai sindacati. E che questi, “superata questa pregiudiziale”, minimizzino le richieste: “Più abbiamo istituti non toccabili” che incidono sulla dinamica del costo del lavoro, “più difficile è far quadrare il cerchio”.
Lo ha detto il presidente di Mps e delegato Abi per il rinnovo contrattuale dei bancari, Alessandro Profumo, in audizione alla commissione Finanze del Senato. “Il contratto è scaduto – ha sottolineato Profumo – e noi lo abbiamo disdettato; o entro il 31 marzo si chiude, o si disapplica il contratto di lavoro con un periodo di relative turbolenze per sottoscrivere un contratto su base diverse”. L’obiettivo, secondo Profumo, “è avere un costo del lavoro minimo” anche perchè l’inflazione, ora molto bassa, “è stata pagata prima”.
“Vogliamo dare anche un’anima sociale al contratto; per questo rinnoveremo il fondo per l’occupazione” giovanile. Sul fronte esuberi, Profumo ha spiegato che fino a oggi, con gli accordi vigenti, “sono già uscite 15mila persone. Nei prossimi tre anni, se ci dovesse essere” una riduzione degli sportelli a livello locale, ci potrebbe essere “una significativa riduzione del 20% del personale, ma a oggi questi numeri non hanno base oggettiva”.