La maggioranza ha raggiunto un accordo sul testo contenente le norme anticorruzione, all’esame del Senato, sgretolando ulteriormente il già traballante patto del Nazareno. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando (Pd) e il viceministro Enrico Costa (Ncd), infatti, hanno annunciato l’intesa raggiunta al termine di un vertice tenutosi tra esponenti di Pd, Ncd e Scelta Civica al fine compiere “una definizione puntuale di tutte le questioni controverse” relative al ddl, e per sbloccare l’impasse degli ultimi giorni.
Tra i punti al centro della discussione spicca, chiaramente, quello del falso in bilancio, sul quale il ministro Orlando è stato perentorio: “Oltre all’estensione della punibilità sul falso in bilancio abbiamo valutato di eliminare la procedibilità a querela: il reato sarà sempre perseguibile d’ufficio”. Rimane fermo, inoltre, il principio che tiene conto della dimensione dell’impresa e della rilevanza del fatto.
E’ stata, inoltre concordata inoltre l’estensione all’incaricato di pubblico servizio del regime delle sanzioni penali previste per il pubblico ufficiale. Ci sarà inoltre un’armonizzazione delle sanzioni per i casi di corruzione propria, induzione e messa a libro paga.
Per quanto riguarda un altro dei nodi più intricati da sciogliere, quello della prescrizione del reato, si è deciso che la riforma “sarà approntata integralmente dalla commissione Giustizia della Camera insieme alle misure sul processo”, come ha annunciato il Guardasigilli, che ha chiuso parlando dei tempi di approvazione del testo, che dovrebbero essere rapidi: “La corsia preferenziale c’è e si arriverà presto all’approvazione definitiva. Il percorso per arrivare alla meta è chiaro”.
Questo accordo sembra, dunque, porre fine a uno stallo di quasi due anni sul ddl, come annunciato anche dal viceministro Costa: “Con l’impianto discusso oggi, Ncd voterà i provvedimenti. Non mi pare che ci siano barriere ideologiche che ci dividono, ma aspetti tecnici con più soluzioni: la maggioranza deve convergere su quelli più utili, e in questo momento storico bisogna dare un segnale di compattezza sulla lotta alla corruzione”.