Arretrano, ma non troppo, euro e Borse asiatiche in attesa di valutare a freddo l’impatto della vittoria, del resto annunciata, di Syriza in Grecia. Ad Atene Il partito anti-austerity si è fermato ad un passo dalla maggioranza assoluta in Parlamento (mancano due seggi). Il futuro premier Alexis Tsipras ha ribadito in piazza che “Ci lasciamo alle spalle 5 anni di miseria ed austerità”. Ma la Bce attende di ascoltare il prossimo premier greco prima di allungare i prestiti d’emergenza alle banche elleniche. E il presidente della Bundesbank Jens Weidmann mette in guardia Atene: “Rispetti i patti”. La moneta unica, scesa sotto 1,11 sul dollaro, ha recuperato a 1,17, comunque vicina ai minimi dal 2003.
TOKYO PRUDENTE. NOZZE MILIARDARIE PER LE ASSICURAZIONI USA
A Tokyo l’indice Nikkei perde attorno a mezzo punto percentuale. Deboli anche Hong Kong e Shanghai. Chiusi per festività i mercati di Sidney e di Mumbai: oggi Obama è in visita a New Delhi.
Colpo grosso nel week end nel settore assicurativo Usa: è stata annunciata la fusione tra Axis Capital e Partner Re da cui nascerà un gruppo con 11 miliardi di premi.
Torna a scendere il greggio (Wti attorno a 45 dollari): la conferma di Al Naimi alla guida del greggio dell’Arabia Saudita ha spento le speculazioni sul dopo Abdallah.
In mattinata verrà comunicato il dato dell’Ifo tedesca.
ASTE DEL TESORO. BTP A CACCIA DI NUOVI RECORD
A quale livello possono scendere i rendimenti dei titoli del Tesoro? E’ una delle domande chiave per gli operatori alla vigilia delle aste di fine mese, le prime dopo la svolta della Bce. Domani andranno all’asta 2-3 miliardi di Ctz e Btpei; mercoledì saranno offerti 7 miliardi di Bot a 6 mesi. Giovedì toccherà ai titoli a medio-lungo termine (quantitativi comunicati stasera). A favorire il successo contribuiranno anche i titoli in scadenza (40 miliardi) e le cedole da incassare (15 miliardi).
Il Btp decennale ha toccato venerdì un rendimento minimo all’1,45% per poi chiudere a 1,50%. Il tasso sul dieci anni tedesco è scivolato allo 0,32%, su quello francese allo 0,54%, sulla Spagna all’1,36%. Ma la caccia al rendimento ha prodotto anche altri risultati: il rendimento del Btp trentennale, inserito a sorpresa nell’elenco dei titoli che potranno essere acquistati nell’ambito del QE è crollato dal 3,12% al 2,68%.
La febbre dello shopping ha investito anche il segmento corporate. Il corporate bond a sette anni di Terna venerdì è andato a ruba: l’obiettivo iniziale di 500 milioni con un rendimento di 65 bp oltre lo swap è stato innalzato ad un miliardo (prezzo 52 bp sullo swap).
Per il 2015 sono attese emissioni a medio-lungo termine per 236 miliardi contro 197 miliardi di titoli in scadenza (più 57 miliardi di cedole). Da marzo, grazie al al Qe, verranno acquistati dalla Bce 7-8 miliardi mese.
LA FED SARA’ ANCORA “PATIENT”. SUSPENCE A MOSCA
E’ proseguito nel week end il duello a distanza tra Mario Draghi e Jens Weidmann aspramente critico nei confronti del Qe. Ma la settimana promette altre novità sul fronte delle banche centrali.
Comincia domani il meeting del Fomc, il comitato monetario della Federal Reserve, che si riunirà domani e mercoledì. La previsione è che il presidente Janet Yellen ribadirà che la banca centrale Usa intende essere “patient” prima di avviare il rialzo del costo del denaro, che potrebbe materializzarsi ad aprile.
Altre banche centrali aggiorneranno in settimana la politica del costo del denaro. Si riuniscono anche le autorità monetarie di: Israele, Thailandia, Ungheria, Malaysia, Nuova Zelanda, Sud Africa, Messico e Colombia. Particolare attenzione merita il board della banca centrale russa: l’inasprirsi del conflitto ucraino rischi di innescare nuove vendite sul rublo.
LA CORPORATE ITALIA RIVEDE I CONTI AL RIALZO
Dopo la settimana che ha sconvolto il mondo finanziario, i mercati rifanno i conti sull’eurozona, specie sull’Italia, per Crédit Suisse l’unico Paese dell’eurozona che trarrà sensibili vantaggi dal Quantitative Easing. L’effetto combinato di tassi in calo, petrolio ed euro debole può valere, secondo i calcoli del Centro Studi Confindustria, 1,8 punti di entro la fine del 2016 e genererà un risparmio di 3,2 miliardi di interessi per le imprese.
Nelle ultime cinque sedute sia Milano che l’indice Stoxx 600 hanno guadagnato il 6,5% (+7,9% da inizio anno).
Tanti i temi “caldi” di Piazza Affari
POPOLARI IN TRINCEA. IL GESTITO FA BOOM
Infuria, tra sospetti, allusioni e contromosse delle lobbies, la battaglia sul fronte della riforma delle Popolari. E’ scontato che il tema terrà banco anche in questa settimana, dopo i forti rialzi temperati dalla battuta d’arresto di venerdì, dopo la levata di scudi dell’associazione di categoria.
L’indice Ftse bancario ha comunque messo a segno un rialzo pari al 17,7 % nelle ultime due settimane. Venerdì Le vendite si sono fatte sentire su Unicredit -2% e sulle Popolari: Pop.Milano -2,2%. Banco Popolare -4,7%, Pop.Emilia-2,7%, Ubi Banca -3,4%. Con le popolari è scesa anche MontePaschi -5,3%. Sono in rialzo le assicurazioni, e soprattutto i titoli del risparmio gestito: UnipolSai +1,8%, Mediolanum +1,2%, Azimut +3,3%.??
FIAT CHRYSLER SALE DI GIRI IN ATTESA DEL CDA
Fiat Chrysler ha ingranato la sesta marcia in attesa del board dedicato ai conti preliminari del 2014, che si terrà a Londra mercoledì 28: dopo sette rialzi consecutivi (e sei settimane positive) il titolo si è portato su livelli di prezzo che non vedeva dal dicembre 2000. ??Secondo il consensus degli analisti, i conti dovrebbero essere in linea con i target del piano industriale: le stime elaborate da Thomson Reuters Eikon indicano per il 2014: ricavi a 94,5 miliardi di euro, Ebit a 3,3 miliardi, utile netto a 537,5 milioni, debito netto a 10,7 miliardi. Non sono escluse novità sul fronte dell’Ipo Ferrari.
Tra i titoli Automotive spicca anche la perfomance di Brembo al nuovo massimo storico a 31,60 euro dopo nove rialzi consecutivi. Nei primi 9 mesi del 2014 Brembo ha realizzato un utile netto di 94,4 milioni di euro, in crescita del 48,9% su ricavi in progresso del 16,1% a 1,34 miliardi. I risultati dell’intero 2014 saranno comunicati il prossimo 5 marzo. Tre analisti su quattro consigliano di comprare, per un target price medio di 32,3 euro.
Sotto i riflettori anche Pirelli: il calo delle materie prime, combinato con l’effetto euro, spinge il titolo della Bicocca: Harbor International Fund ha aumentato al 5,066% la sua partecipazione.
INDUSTRIA IN RIPRESA, DAI CHIPS AI METRO’
Sotto i riflettori anche Stm. Alla vigilia del cda di mercoledì 28 piovono le promozioni per la jv dei chips, tra le più sensibili alla rivalutazione del dollaro (area in cui si è concntra la maggior parte delle vendite) e il calo dell’euro (ove si concentrano i costi): Goldman Sachs ha aumentato il target price, Exane ha promosso il titolo ad outperform da neutral. Citi ha alzato il prezzo obiettivo a 7,5 euro (da 5).
Brillante anche Finmeccanica. Oltre la soglia dei 9 euro per la prima volta dal giugno 2011 (massimo intraday 9,115 euro). Nell’attesa della cessione degli asset nel settore trasporti (favorita la giapponese Hitachi) Ansaldo Breda si è aggiudicata un contratto di circa 250 milioni di euro per la fornitura di 47 treni metropolitani driverless, cioè a guida automatica, di Milano. Banca IMI e Banca Akros hanno ribadito la raccomandazione Buy, con un target price rispettivamente a 9,50 e 10,50 euro.
TELECOM ITALIA DENTRO IL RISIKO DELLE TLC
E’ scoppiata la febbre per le operazioni di fusione e acquisizione nel settore Tlc europeo con riflessi immediati su Telecom Italia +4,5%. La scintilla è stata l’offerta di Hutchinson Whampoa (proprietaria, tra l’altro, di 3) per l’acquisto dell’operatore di telefonia mobile O2 dalla spagnola Telefonica per 10,2 miliardi di sterline (circa 15 miliardi di dollari).
Intanto il via libera alla cessione delle attività portoghesi della brasiliana Oì al gruppo francese Altice per 7,4 miliardi di euro ha aperto la strada a un’offerta su Tim Brasil, gruppo Telecom Italia, da parte della stessa Oì, Claro (gruppo America Movil) e con la partecipazione di Vivo, gruppo Telefonica, rafforzata dalla vendita in Uk. A sua volta il top management di Telecom avrà in settimana un meeting con i funzionari brasiliani per sondare il terreno prima di decidere se avviare trattative e fare una propria offerta per Oì.
IL DOLLARO FA BENE A TOD’S, FERRAGAMO E MONCLER
La caduta dell’euro ha dato una spinta anche al lusso. Tod’s è salita del 7% (ai massimi da settembre) dopo che giovedì ha annunciato ricavi del 2014 in crescita. Diego Della Valle è ottimista sul 2015: “Alla luce dei primi positivi risultati delle collezioni primaverili ora nei negozi, sono fiducioso che il nostro gruppo, seppure in un contesto di scarsa visibilità e di incertezza su alcuni mercati, potrà ottenere positivi risultati in questo esercizio”. Più cauti gli analisti. Barclays ha confermato il giudizio Underweight, ritoccando il target a 67 euro da 63 euro. Bryan Garnier ha portato la raccomandazione a Hold da Sell, alzando il target a 78 euro da 74 euro. Natixis suggerisce ancora di alleggerire (Reduce) con un target di 61 euro da 60 euro precedente. Ferragamo ha guadagnato il 5,1%.
Moncler (+4%) ha superato la soglia dei 13 euro, portandosi sui massimi dallo scorso giugno. Quello di venerdì è stato il tredicesimo rialzo nelle ultime quattordici sedute. Dalle comunicazioni a Consob sulle partecipazioni rilevanti emerge che i fondi T.Rowe Price Associates sono saliti al 6,57% del capitale, Fronte compatto degli analisti sulla visione del titolo: otto analisti su dieci consigliano di comprare per un target price medio di 14,50 euro.