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Gli Usa e l’effetto Bce sulle banche mettono ko Piazza Affari (-3,27)

La cattiva apertura di Wall Street, malgrado i positivi dati sull’occupazione, affonda Piazza Affari, già zavorrata dalla caduta dei titoli bancari per la stretta Bce sui requisiti patrimoniali – Si sgonfia la pista Santander (-14%) e Mps perde l’8,6% – Negative anche le performance delle Popolari – Galassia Benetton e moda controcorrente.

Gli Usa e l’effetto Bce sulle banche mettono ko Piazza Affari (-3,27)

Mercati nervosi in Europa e oltreoceano. Nel Vecchio Continente la giornata è stata dominata dalla cronaca degli attacchi terroristici simultanei sferrati in Francia dagli estremisti islamici. Parigi cede l’1,9%, in linea tuttavia con Francoforte (-1,92%), mentre Londra limita il calo a -1,05%. Peggior listino è Milano che frana di oltre il 3% (-3,27%) sotto la pressione delle banche e annulla i guadagni di ieri. 

La giornata finanziaria infatti è stata dominata dalle notizie sul comparto bancario. Da un lato, come indicato dal Sole24Ore, la Bce avrebbe comunicato ai 15 istituti sottoposti alla sua vigilanza il coefficiente minimo di vigilanza da rispettare per ciascun istituto, pari in media per gli istituti italiani al 10,5% e in aumento rispetto al 7% minimo di Basilea 3. Dall’altro, Bloomberg ha riportato che gli uffici della Bce hanno presentato questa settimana al Consiglio dei governatori diverse opzioni di acquisto titoli fino a 500 miliardi di euro, un ammontare che sembra deludere i mercati. 

Lo spread Btp Bund chiude in rialzo a 140 punti base. Occhi sull’asta di lunedì quando il Tesoro collocherà 8 miliardi di Bot annuali. Mentre gli investitori internazionali monitorano l’evoluzione della situazione greca, con sullo sfondo una possibile ristrutturazione del debito in caso di vittoria del partito Syriza, gli scossoni legati al repentino calo del petrolio aumentano il nervosismo del mercato. Il Wti cede il 2,77% a 47,44 dollari il barile. Il brent torna sotto quota 50 dollari con un calo di oltre il 3% a 48,09 al nuovo minimo dal 2009.

Nel frattempo il basso prezzo del petrolio ha fatto la sua prima vittima, la texana WbhEnergy, piccola azienda attiva nello shale gas che ha chiesto la protezione della legge sui fallimenti. Così nonostante il buon dato sulla disoccupazione di oggi, Wall Street è in rosso: alla chiusura dell’Europa il Dow Jones cedeva lo 0,78%, l’S&P500 lo 0,75% e il Nasdaq lo 0,65%. Oggi il Dipartimento del Lavoro Usa ha pubblicato i dati sul mercato del lavoro di dicembre che hanno indicato una disoccupazione in calo al 5,6% dal 5,8% e un aumento di 252mila posti di lavoro. Entrambi i dati sono sopra le attese degli analisti. Dopo la pubblicazione di queste statistiche, il cambio euro dollaro è sceso sotto 1,18 per poi recuperare i chiusura a 1,1834 (+0,35%).

A Piazza Affari è strage di banche. In fondo al Ftse Mib tutto il comparto bancario. Peggior titolo è Mps (-8,63%), colpito anche dalla smentita da parte del Santander di possibili operazioni di M&A che coinvolgano la Banca senese. L’istituto spagnolo (anch’esso colpito dalle vendite) è impegnato infatti in una mxi ricapitalizzazione da 7,5% che però servirà soprattutto per la crescita organica e per aumentare la solidità della banca già in vista dei nuovi paletti previsti per il 2019.

Banco popolare -7,47%, Bper -6,68%, Ubi Banca -5,14%, Intesa -4,05%.

Telecom Italia -2,34% dopo l’accordo con Acotel per il passaggio dei circa 170mila clienti consumer attivi di Noverca (del gruppo Acotel) a Tim. Per Telecom Italia l’operazione serve soprattutto a rafforzare la propria leadership per numero di clienti nel mercato della telefonia mobile italiana, allargando ulteriormente la base. Il compenso per Noverca sarà riconosciuto in misura variabile secondo il numero e la tipologia di clienti migrati: in caso di passaggio a Tim della totalità dei clienti il compenso complessivo ammonterà a 3,9 milioni di euro.

In controtendenza sul Ftse Mib il lusso: Moncler +2,36%, Tod’s +0,41%, Yoox +0,06. Bene anche Atlantia (+1,01%) e Wdf (+0,98%). 

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