Sale l’occupazione Usa, le Borse ritrovano il buonumore. A dicembre gli occupati del settore privato Usa sono cresciuti di 241 mila unità, contro i 227 mila previsti. Intanto, dai verbali dell’ultima riunione della Fed emerge una visione di cauto ottimismo: l’inflazione bassa non è un ostacolo per alzare i tassi di interesse, ma la stretta non arriverà prima di aprile.
Sull’onda di questi segnali Tokyo ha messo a segno un robusto rialzo dell’1,7%, seguito dagli altri listini asiatici. A New York l’indice Dow Jones ha guadagnato l’1,22%, lo S&P 500 circa l’1% e il Nasdaq l’1,26%.
Il calo delle riserve petrolifere americane ha favorito un timido rimbalzo del greggio: Il Wti è avanzato di 72 cent a 48,65 dollari al barile. Nel mese di novembre l’export di greggio dagli Usa ha toccato il record dal 1920.
PIAZZA AFFARI IN ROSSO. ATENE ANCORA GIU’
Nonostante il rimbalzo, però, la tensione dei mercati resta alta. A condizionare gli umori dei mercati è la delicata situazione dell’Europa, alle prese con la crisi greca e sotto shock per l’attentato parigino a Charlie Hebdo.
Ieri, per la prima volta dal 2009, l’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona è sceso sotto zero, a -0,2%. Per i “falchi”, a giudicare dalle reazioni, non cambia nulla: Jeroem Djissembloem, presidente olandese dell’Eurogruppo, ha fatto notare che l’inflazione, depurata dal petrolio, è in lieve ripresa (dallo ,7 allo 0,8%).
Al contrario, i mercati finanziari danno per scontato il prossimo avvio da parte della Bce del programma di acquisto di titoli di Stato dei Paesi europei. Di qui il rimbalzo quasi generale dei listini europei.
L’euro, intanto, continua a perder terreno: 1,1819, ad un ad soffio dai minimi del 2006 a 1,1802.
Fa eccezione Milano. Tradita dalla frenata finale delle banche, Piazza Affari ha mancato l’appuntamento con il rimbalzo dopo due sedute negative. L’indice FtseMib ha chiuso ancora una volta in ribasso: -0,11%.
Le altre Borse europee hanno invece archiviato le contrattazioni in territorio positivo: Francoforte in crescita dello 0,51%, Londra dello 0,84% e Madrid dello 0,21%. Sale anche Parigi (+0,72%), nonostante l’emozione per il massacro.
Resta alta invece la tensione in Grecia in vista delle elezioni del 25 gennaio. La Borsa di Atene ha lasciato sul terreno l’1,46%.
TITOLI TEDESCHI SOTTO ZERO. IL TESORO OFFRE 8 MILIARDI DI BOT
Il rendimento del titolo di Stato a 10 anni è salito al 10,27% (dal 9,74% di ieri), al massimo dal settembre 2013. L’effetto deflazione si fa sempre più forte sul fronte dei titoli di Stato europei. Ieri l’Irlanda, già uno dei grandi malati dell’Eurozona, ha collocato il titolo decennale al tasso dello 0,867%.
La Germania ha collocato ieri 4,084 miliardi di Schatz a due anni al tasso negativo di -0,11%. Il rendimento del Bund ha segnato un nuovo minimo storico allo 0,442%, chiudendo allo 0,47%. Il Btp decennale è invece salito all’1,91%, dall’1,86% precedente. Lo spread con il Bund è a 144 (+3 punti base). Lunedì il Tesoro offrirà 8 miliardi di Bot a 12 mesi (contro 9,3 miliardi in scadenza.
IL BRASILE SPINGE FCA, FINMECCANICA VOLA NELLO SPAZIO
Continua la marcia di Fca (+0,88%), sostenuta da una pioggia di report postivi degli analisti: dopo l’overweight di Morgan Stanley (target da 13 a 14 euro), ieri è stata la volta di Equita (11,4 euro, giudizio buy), Banca Imi (12 euro), Akros e Ibcpi (entrambi 111,5 euro). A favorire il rialzo sono stati i risultati del gruppo in Brasile, dove Fca mantiene la leadership di mercato con una quota del 21% largamente al di sopra di Gm e Volkswagen, ferme al 17%.
Giornata positiva anche per altri valori industriali. Stm (+2%) recupera le perdite di inizio anno. Giova al gruppo dei chips la discesa dell’euro nei confronti del dollaro: per ogni punto percentuale di apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro l’Ebit della società ha un beneficio di circa 8 milioni di dollari per trimestre.
In evidenza anche Finmeccanica (+1,56%) in scia alla notizia che Thales Alenia Space è stata scelta dall’Agenzia spaziale francese per la realizzazione del satellite oceanografico Swot.
BANCHE DEBOLI SALVO CARIGE. BERLUSCONI RICORRE SU MEDIOLANUM
Banche deboli in Europa, in Italia ancor di più. Lo stoxx di settore europeo arretra dello 0,25%, quello italiano cede oltre 1%. A Bper (-2,25%) spetta la poco ambita palma di titolo bancario peggiore, seguito a ruota da Ubi (-2,08%). Più limitate le perdite di Unicredit (-0,9%), Monte Paschi (-0,1%), Banco Popolare (-0,3%), Pop.Milano (-0,5%) e Intesa (-1,2%). E’ proseguito invece il rialzo di Carige (+2,7%), sostenuta dall’appeal speculativo di un possibile ingresso di Andrea Bonomi nel capitale.
Oggi si terrà il Cda di Mediolanum (-1,06%): all’ordine del giorno l’istituzione del trust in cui conferire la quota che eccede il 9,9% come richiesto dalla Banca d’Italia. . Un appuntamento che arriva a ventiquattr’ore dalla decisione a sorpresa di Silvio Berlusconi, primo socio della holding, di impugnare il provvedimento emesso da Palazzo Koch in autunno.
UBS PUNISCE TERNA, ENI IN RECUPERO
Giornata in altalena per i titoli petroliferi. Eni chiude in rialzo dello 0,5%, Saipem finisce in ribasso del 2,4%. Tra le utility, Enel chiude in lieve ribasso (-0,17%) nonostante sia stata inserita nella lista dei titoli preferiti di Ubs con raccomandazione buy e prezzo obiettivo a 5 euro. Lo stesso broker ha invece piazzato Terna (-0,44%) nella lista dei titoli meno preferiti (rating sell, target price a 3,4 euro). Severo anche il giudizio di Credit Suisse: underperform (target price abbassato da 3,5 a 3 euro).
Stabile Snam (+0,05%): per il Credit Suisse il giudizio è neutral, target price rivisto da 4,3 a 4 euro.
DEUTSCHE BANK PROMUOVE IL LUSSO. LUXOTTICA SUPERSTAR
La giornata è stata dominata dal report di Deutsche Bank sui titoli del settore lusso. Brilla Luxottica (+2% a 45,82 euro): Deutsche Bank ha deciso di alzare il target price a 48 euro da 44 euro precedente, confermando il giudizio Hold. Il titolo leader mondiale nell’occhialeria beneficia ampiamente della forza del dollaro.
Il broker ha anche alzato il target di Salvatore Ferragamo (+2,68%) e di Brunello Cucinelli (+2,40%) da 19 a 20 euro (hold). Resta il buy anche per Safilo (+1,06%) (target 16,5 euro) e Yoox (prezzo obiettivo 25 euro), ieri in pesante discesa: -5,2%, assieme all’intero settore delle vendite online dopo il tracollo di Boohoo.com (-40%) a Londra dopo il profit warning. Tagliato invece il target di Tod’s (da 82 a 80 euro).
ZUCCHI: BUFFON CHIEDE I SUPPLEMENTARI
Zucchi (-1,71%), infine, ha fatto sapere che l’azionista di maggioranza Gianluigi Buffon non ha versato entro la scadenza del 31 dicembre i 5 milioni di euro relativi alla parte residua dell’aumento di capitale sottoscritto nel dicembre 2013. Il portiere della Juventus e della nazionale ha però “ribadito l’impegno ad effettuare il versamento entro il 31 gennaio 2015” ma ha chiesto di poter concordare una modalità di pagamento “anche in più soluzioni, con diverse modalità e tempistiche (…) tenendo comunque conto delle esigenze finanziarie” della società.