Oltre a essere due iraniani che vivono in Italia da più di trent’anni, cosa può legare due uomini di generazioni diverse e con esperienze di vita apparentemente incompatibili?
Il primo è un famoso attore del cinema porno degli anni Settanta e Ottanta, ormai dimenticato e conosciuto come “Principe persiano”, il secondo è un noto antiquario appassionato di collezionismo.
Succube e prigioniero del suo membro smisurato, il Principe ne è anche reso libero, poiché quel fallo lo rende noto in ogni ambiente e ne attesta l’unicità.
La schiavitù si mescola al riscatto, in un contrasto affascinante, nel nuovo romanzo dello scrittore d’origine iraniana Maziar Yaghmai Principe persiano, edito da goWare. E sullo sfondo dell’Iran dello Scià e la Roma degli anni Ottanta, l’erotismo raffinato del protagonista evoca la magia e la favola delle Mille e una notte.
Maziar Yaghmai, vive da oltre trent’anni in Italia. È iraniano, ma ama scrivere in italiano: un lavoro arduo poiché non è la sua lingua madre. È del 2012 il suo primo romanzo, Un persiano, Roma e il fiume (Gangemi editore).