Gran rifiuto di Thomas Piketty e schiaffo al presidente François Hollande. L’economista francese, autore del best seller “Il capitale nel XXI secolo”, ha rifiutato la nomina a cavaliere della Legione d’onore, uno dei massimi riconoscimenti dello stato francese.
“Rifiuto perché non penso che sia il ruolo del governo quello di decidere chi onorare, farebbero meglio a consacrarsi al rilancio della crescita in Francia e in Europa”, ha dichiarato.
Piketty, che dirige l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi, nel suo libro da un milione e mezzo di copie vendute denuncia la crescente disuguaglianza tra ricchi e poveri nel mondo, proponendo una tassazione progressiva sui grandi capitali. C’è chi lo ha definito il Marx del nuovo millennio, ma è un fatto che lui più di ogni altro si sia dedicato al tema della disuguaglianza. In Una recente intervista a Repubblica ha manifestato le sue simpatie per il greco Alexis Tsipras e ha affermato che non rappresenta un pericolo quanto piuttosto lo sono le politiche di rigore di Angela Merkel.
Il gran rifiuto di Piketty ha dei precedenti: prima di lui il grande filosofo Jean Paul Sartre rinunciò in nome della libertà (era il 1945) e i coniugi Curie come pure il compositore Hector Berlioz e il cantautore George Brassens. La legion d’onore venne istituta nel 1802 da Napoleone Bonaparte. Il riconoscimento viene assegnato a donne e uomini, sia cittadini francesi che stranieri, per meriti straordinari nella vita militare e civile.